Gli onorevoli hanno avuto accesso alle misure previste dal Governo in favore delle partite Iva. Fico e Di Maio sulle barricate


La notizia crea sconcerto: cinque deputati hanno chiesto ed ottenuto dall’Inps il bonus da 600 euro mensili, poi elevato a mille, previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio, per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva.
La segnalazione – lanciata agli onori delle cronache dalla Repubblica – arriva direttamente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, che non rivela i nomi dei beneficiari, in rispetto della normativa sulla privacy, e che chiarisce che l’erogazione delle indennità nei loro confronti non presenta profili di irregolarità. In buona sostanza, si tratta di soggetti possessori di partita Iva i quali, come altri autonomi, avevano diritto al bonus. Il tutto in barba ai 12mila euro regolarmente incassati per il loro seggio a Montecitorio. Evidentemente non sufficienti.

Circostanza che indigna politica e cittadini. E scatena la polemica social. Subito sulle barricate, al grido di ‘vergogna’, il presidente della camera Roberto Fico e il ministro degli esteri Di Maio. Il primo, oltre a chiedere di conoscere l’identità dei furbetti, invoca la restituzione delle somme. Il secondo, pretende le scuse e si aspetta da loro finanche le dimissioni.

 

 

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