Lo ha detto il deputato pentastellato, dopo la decisione del Governo di concedere oltre 1 milione e 600mila euro per la ricostruzione


CAMPOBASSO. Terremoto del Molise, il Consiglio dei Ministri ha disposto l’ulteriore stanziamento di 1 milione e 663mila euro, per proseguire gli interventi legati agli eventi sismici che hanno colpito i comuni del Basso Molise il 14 e 16 agosto 2018.

Stanziamento che riguarda la proroga dello stato d’emergenza, disposta a marzo, per il ripristino dei servizi essenziali e il contributo per l’autonoma sistemazione, quindi le misure legate all’assistenza alla popolazione. Ma serve la nomina del commissario. A evidenziarlo il deputato pentastellato Antonio Federico, che precisa che dal M5s non ci sono veti.

“Questi fondi – ha dichiarato il parlamentare molisano – sono una nuova conferma dell’attenzione del Governo rispetto al sisma 2018. Uno stanziamento importante, che però può assumere importanza ancora maggiore solo con la imminente nomina del commissario per la ricostruzione che, voglio ricordare, deve essere frutto d’intesa tra presidente del Consiglio dei Ministri e presidente di Regione. Da mesi ripeto un concetto chiaro e semplice: da parte mia e del MoVimento 5 Stelle non c’è alcun veto sul nominativo di chicchessia, purché arrivi la nomina e arrivi subito, evitando assurdi mercanteggiamenti”.

Commissario che potrebbe essere anche il presidente della Regione Donato Toma. “Per noi nessuna preclusione, basta far presto – ha aggiunto Federico – Infatti sono certo che su questa linea si sta procedendo e che la nomina arriverà a breve. Nelle ultime settimane ho lavorato personalmente anche ad una formula che rendesse organica all’interno della struttura commissariale una rappresentanza dei sindaci dei Comuni coinvolti, tuttavia la norma non lo ha permesso in questa fase che, invece, prevede la figura unica del commissario. Ad ogni modo chi sarà chiamato a ricoprire tale ruolo, a maggior ragione se sarà il presidente Toma, saprà trovare il modo per farlo”.

“In definitiva – ha precisato ancora – per accelerare la ricostruzione c’è bisogno dei fondi, che già ci sono, e della nomina del commissario, quindi sono inutili altre soluzioni fantasiose e inopportune di cui si è parlato in questi giorni. Ad esempio, inserire il sisma del basso Molise all’interno del cratere del Centro Italia, avrebbe reso la nostra regione periferia estrema di un cratere che ha le proprie peculiarità e le proprie difficoltà”

“Ma soprattutto – ha concluso – avrebbe significato far confluire i 39 milioni di euro già stanziati per la ricostruzione in basso Molise, all’interno del calderone dei fondi per il sisma del Centro Italia, con il rischio anche di perderli. Arginare simili progetti, in definitiva, vuol dire tutelare i Comuni colpiti dal sisma 2018”.

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