Il governatore chiamato a tornare in aula e a correggere la norma. Secondo i dem la causa scatenante della crisi nella maggioranza. LA VIDEOINTERVISTA


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Eliminazione dei consiglieri surrogati, il Consiglio dei Ministri dichiara l’illegittimità dell’articolo 12, comma 1 e 2 della legge di stabilità della Regione Molise.

Il governatore Donato Toma è ora chiamato a tornare in aula e a correggere ‘l’errore’, così come si era impegnato a fare con l’interpretazione autentica di una legge che, secondo il Pd, ha determinato l’esautorazione del ruolo del Consiglio regionale. Dal Cdm nessun rilievo di legittimità costituzionale sull’abolizione dell’istituto della surroga   – è facoltà delle Regioni modificare la propria legge elettorale – ma sulla procedura seguita sì.

“Toma è come Cimabue, ne fa una e ne sbaglia due”, ha detto il capogruppo regionale dem Micaela Fanelli, nella conferenza stampa che ha tenuto insieme al consigliere e segretario del partito Vittorino Facciolla, convocata all’indomani del pronunciamento del Governo.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A MICAELA FANELLI.

 

“Quello che noi dicevamo è che doveva essere il Consiglio a decidere su chi fa parte del Consiglio, mentre è competenza del governatore decidere chi fa parte della Giunta – ha affermato Fanelli – Insomma, è venuto meno il principio della separazione dei poteri. Poi se poi questa procedura si è seguita per dolo o per colpa è ancora da capire. Certo Toma ora è chiamato a correggere un errore giuridico, che si affianca a un errore politico dal quale sono derivate le fibrillazioni e la spaccatura nella maggioranza, la presentazione della mozione di sfiducia, il cambio dell’assessore”.

Su questa vicenda il Pd chiederà la convocazione di una seduta monotematica del Consiglio regionale. Potrà farlo se troverà la ‘sponda’ nella maggioranza, vista la posizione diversa del M5s sull’abolizione dei ‘consiglieri supplenti’, sul quale i Cinque stelle erano favorevoli, come dimostrato dal famoso emendamento Toma-Greco, mentre i dem chiedevano di non rendere la norma retroattiva, ma di attuarla a partire dalla prossima legislatura.

“Ma se non avremo i numeri per avere il monotematico – ha chiarito ancora Fanelli – certo chiederemo subito di parlarne in Consiglio regionale, visto che Toma è tenuto a risponderne. E come stabilito dall’interpretazione autentica e dal Cdm dovrà correggere l’articolo 12 in tempi rapidissimi”.

“A mio avviso la validità degli atti adottati in questa fase non è in discussione – ha precisato Vittorino Facciolla – mentre è evidente che da parte del presidente del Consiglio è mancata la difesa delle prerogative dell’Assemblea. Toma da parte sua ha agito come un ‘sovrano illuminato’, che illuminato poi non è, per ottenere il voto degli assessori sul Bilancio, nella peggior pagina di politica che si sia vista in questa regione”.

“La mancata impugnativa del Cdm sull’articolo 12 – ha rimarcato ancora il segretario del Pd – perché il governo regionale si è impegnato a rivederlo, la dice lunga sulle valutazioni del presidente Toma sulla centralità del ruolo del Consiglio regionale, visto che articolo 12 diceva che Consiglio doveva esprimersi sulla condizione dei surrogati. Il governatore ha proposto l’abrogazione della legge sui surrogati con l’articolo 11 e poi ha introdotto l’articolo 12, che non serviva a nulla”.

“Allora delle due l’una – ha concluso Facciolla – O lui propone al Consiglio e fa votare alla sua maggioranza un articolo inutile e quindi non ci capisce molto e non ci credo, o siamo di fronte a uno che volutamente ha fatto approvare l’articolo 12, che gli serviva strumentalmente per meglio difendersi dall’azione giudiziaria che avevano intrapreso i surrogati. Quindi dietro c’è una valutazione metagiuridica, ma a fatti suoi, che lo rende incompatibile con il suo ruolo di presidente della Regione”.

 

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