Undici i voti favorevoli, tra cui quelli di Aida Romagnuolo, Mena Calenda e Michele Iorio. Toma e altri 7 consiglieri si astengono ma la mozione passa


CAMPOBASSO. L’aula ha votato la mozione unitaria proposta dai gruppi PD e 5Stelle . I consiglieri si sono espressi a maggioranza a sostegno della proposta di attivazione del dipartimento extraregionale per le malattie infettive al Vietri di Larino, dando il via libera al piano predisposto dal commissario Giustini. Con la minoranza votano a  favore anche Filomena Calenda, Aida Romagnuolo e Michele Iorio.

Il governatore si è estenuto, come aveva preannunciato nel corso del suo intervento. Insieme a lui altri 7 consiglieri. 

Una sconfitta politica ampiamente prevista: il governatore non è riuscito a fornire una valida spiegazione sul perchè ha scelto di cambiare rotta rispetto all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando si dichiarò favorevole all’attivazione al Vietri del Centro Covid. Per di più Toma non ha messo in campo nessuna proposta alternativa a quella del commissario ad acta Angelo Giustini, che senza supporto dell’Asrem è riuscito in tempi brevi ad elaborare il piano che entro mercoledì sarà presentato al Ministero della Salute. 

Il comportamento del vertice della giunta regionale ha alimentato confusione anche all’interno di una maggioranza che via via ha preso le distanze dal suo presidente e che oggi è apparsa letteralmente in frantumi. La testimonianza evidente è stata rappresentata dal voto favorevole alla mozione delle minoranze di tre esponenti della coalizione di centrodestra e dalle critiche mosse da Andrea Di Lucente, a nome dei sei consiglieri dissidenti che hanno aderito al neonato “Polo Civico”. I loro malumori sono cresciuti in particolare dopo la nomina di Michele Marone al ruolo di assessore regionale esterno, ma oggi si sono palesati in tutta evidenza.  “Chiudersi in una torre d’avorio, rifiutando il confronto, non è essere leader – ha dichiarato Di Lucente, con chiaro riferimento critico al governatore. La scelta di Larino Covid, l’implementazione del Cardarelli, oppure qualsiasi altra idea venuta in mente – ha spiegato ancora il consigliere regionale di Vastogirardi – doveva essere terreno di confronto in maggioranza. Invece nulla. Le settimane trascorse sono state caratterizzare da un silenzio talmente assordante che ha frastornato tutti i molisani. Li ha terrorizzati. Ha certificato uno scollamento dalla realtà che dobbiamo bloccare. E tocca a noi ricordarglielo”, ha concluso Andrea Di Lucente.

Insomma per Toma si annunciano giorni difficili, nei quali dovrà necessariamente provare a ricomporre i pezzi della sua maggioranza per evitare il macigno della mozione di sfiducia che il PD e 5Stelle stanno per presentare. 

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