I reperti risalgono a oltre 45mila anni fa. Il ritrovamento in Bulgaria, nella grotta di Bacho Kiro


Importante ritrovamento in Bulgaria. Nella grotta di Bacho Kiro sono stati scoperti un dente e cinque frammenti ossei, che l’analisi del Dna ha attribuito addirittura all’Homo sapiens.

I resti hanno oltre 45mila anni: sono i più antichi reperti dell’Homo sapiens in Europa e descrivono anche le interazioni dell’uomo moderno con i cugini Neanderthal. La notizia è stata pubblicata sulle riviste Nature Ecology & Evolution e Nature. Lo studio è stato curato da un gruppo internazionale coordinato dall’Istituto tedesco Max Planck per l’antropologia evolutiva e del quale l’Italia fa parte con l’Università di Bologna.

“L’analisi al radiocarbonio – ha rivelato così l’italiana Sahra Talamo, secondo quanto riporta TgCom24 – conferma che i fossili risalgono alla fase iniziale del Paleolitico superiore e rappresentano quindi la più antica testimonianza diretta della presenza della nostra specie in Europa”.

“Il sito – ha osservato ancora lo studioso Jean-Jacques Hublin – documenta una prima ondata di Homo sapiens, che entrò in contatto con gli uomini di Neanderthal e portò in Europa nuovi comportamenti”.

 

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