Cauto ottimismo da parte del Comitato tecnico-scientifico che spiega: il numero sempre elevato dei positivi dipende dal maggior numero di tamponi effettuati. Intanto l’infettivologo dell’ospedale Sacco sostiene che il virus si trovi in molte case, ma in forme miti


Si intravedono spiragli di luce nella lotta al coronavirus. Il trend del contagio in Italia può considerarsi affidabile, a significare che le misure di contenimento stanno funzionando.

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A spiegarlo Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico-scientifico. “Mettendo insieme la riduzione dei ricoverati, dei pazienti nelle terapie intensive e del numero dei deceduti, – ha detto – possiamo affermare che le misure adottate e prorogate stanno avendo un impatto su questo virus. Dobbiamo avere cautela sul totale dei positivi che è dipendente dal numero dei test. Il numero sta aumentando di giorno in giorno. Si tratta di una cosa utile per capire meglio l’epidemiologia dei pazienti, ma falsa anche il numero dei positivi. Più test facciamo maggiore è la possibilità di trovare positivi”.

Dunque si fa sempre più vicina la cosiddetta ‘fase 2’ dell’emergenza. Ma non in Lombardia, dove la situazione resta preoccupante e si pensa – riporta TgCom24 – di prorogare il lockdown di altri 28 giorni almeno. “I dati oscillano in base al numero dei tamponi”, ha ribadito anche l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, che ha poi aggiunto: “Là fuori ci sono 10 volte i positivi accertati, che continuano a spargere il virus. Di nuovi focolai se ne creano di continuo a domicilio, ma per fortuna portano a forme miti della malattia”. Il suo è un invito alla cautela. Il virus non è sconfitto.

 

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