Completato la scorsa notte il trasferimento al Santissimo Rosario di Venafro degli anziani di Cercemaggiore ricoverati da venerdì scorso in un’ala della Rsa di Larino. Per due di loro si è reso necessario il ricovero presso il reparto di malattie infettive del Cardarelli, a causa di una insufficienza respiratoria. Parallelamente è stata anche effettuata la sanificazione dei locali posti al secondo piano della struttura. Ora si attendono gli interventi annunciati per trasformare il nosocomio frentano in “Centro Covid”
LARINO. E’ stato ultimato il trasferimento al Santissimo Rosario di Venafro dei quattro anziani ricoverati da venerdì scorso nella Rsa del Vietri di Larino. Gli altri due sono stati invece trasportati ieri pomeriggio al Cardarerlli di Campobasso a causa dell’insorgenza di sintomi influenzali e insufficienza respiratoria. Contemporaneamente è stato attuato l’intervento di sanificazione dei locali posti al secondo piano del Vietri, dove si trovano tra l’altro i reparti di riabilitazione, il poliambulatorio specialistico, l’unità di degenza infermieristica e la residenza sanitaria assistenziale.
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Nel frattempo i sette operatori sanitari, tra cui un medico e una infermiera dell’Asrem, tre operatori socio-sanitari in servizio alla casa di riposo di Cercemaggiore e due addetti alle pulizie in carico a una ditta esterna, entrati in contatto con gli anziani positivi al Covid-19, sono da tre giorni in isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone.
Attualmente il Vietri è in stand-by in attesa di capire l’evolversi della situazione legata a nuovi eventuali contagi sul territorio e soprattutto degli interventi necessari per trasformare la struttura sanitaria di Larino in centro Covid, con annessi reparti di rianimazione e malattie infettive, come prevede la proposta approvata ieri a maggioranza dal consiglio regionale. La necessità prioritaria riguarda l’assunzione di personale medico e infermieristico, così come è avvenuto per l’ospedale Santissimo Rosario di Venafro dove sono entrati in servizio diversi operatori sanitari, assunti con procedura d’urgenza, a cui è stato affidato il compito di assistere i diciotto anziani trasferiti la notte scorsa da Agnone a Venafro con ambulanze della Protezione Civile nazionale e della Croce Rossa.
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