Duecento miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti dal decreto ‘Cura Italia’, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. E poi il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Ecco le misure che compongono il nuovo “decretone” varato dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus
In più occasioni il premier Giuseppe Conte ha utilizzato l’aggettivo “poderoso” per definire la manovra economica approvata dal governo, uno sforzo in favore delle imprese in difficoltà che non ha precedenti nel passato. “Con questo provvedimento – ha dichiarato Conte nel corso della conferenza stampa tenuta a margine del Consiglio dei ministri di ieri – diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese: 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. “Abbiamo inoltre deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio”.
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Ma andiamo con ordine. Una delle novità più importanti all’interno del decreto è certamente la garanzia sui prestiti alle imprese.
“Lo Stato – ha spiegato Conte – farà da garante affinchè i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace per le piccole, medie e grandi aziende”.
“I 200 miliardi di garanzie per permettere alle imprese di ottenere prestiti in banca – ha spiegato il Ministro dell’Economia Gualtieri – saranno vincolati agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all’estero”.
La garanzia di Sace, società per azioni del gruppo Cassa depositi e prestiti, coprirà tra il 70% e il 90% dei prestiti, secondo le dimensioni dell’impresa: per quelle con meno di 5.000 dipendenti e fatturato sotto 1,5 miliardi la garanzia sarà al 90% e con procedura semplificata; scenderà all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e fatturato fra 1,5 e 5 miliardi e al 70% per chi ha fatturato sopra i 5 miliardi.
Per piccole imprese e professionisti arriveranno prestiti fino a 25mila euro con un innalzamento delle garanzie fino al 100% e nella misura massima del 25% del fatturato. Il rilascio della garanzia dovrà essere automatico e alla banca resterà l’onere della valutazione sulla base di dati economico-finanziari. I prestiti saranno tutti a 6 anni.
“Per avere i 25mila euro di prestito – ha spiegato il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli – basterà dimostrare di avere una partita iva e l’ultima dichiarazione dei redditi presentata o il pagamento delle imposte. In questo modo automaticamente la banca farà anagrafica e potrà erogare il prestito”.
Il premier Conte ha annunciato anche un’altra importante novità, vale a dire il ricorso al cosiddetto “Golden Power”, uno strumento efficace per tutelare tutte quelle imprese che svolgono un’attività, anche minima, nei settori strategici del paese: “Controlleremo le operazioni societarie e le scalate ostili non solo per quanto riguarda i settori critici ma estenderemo il raggio d’azione ad altri settori. Questo – ha proseguito – è uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso vi siano acquisizioni dirette a controllare questi asset”.
Un capitolo del Dl liquidità riguarda la sospensione dei termini per chi è in debito con il fisco. E’ previsto infatti lo stop ai pignoramenti presso terzi almeno per i prossimi due mesi, così da evitare che la ex Equitalia possa mettere le mani su conti correnti o su quinti degli stipendi.
Il provvedimento è un’anticipazione di quello che sarà “il decreto di Aprile”, ovvero il contenitore con cui il governo conta, entro la metà del mese, di rifinanziare per almeno 15 miliardi gli ammortizzatori sociali per lavoratori, famiglie e autonomi colpiti dalla crisi sanitaria e soprattutto dalle misure di contenimento dell’epidemia.
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