D: Hai paura di ammalarti?

R: “Sì, abbiamo tutti grande preoccupazione. Il rischio di ammalarsi purtroppo c’è, anche avendo tutte le precauzioni e i dispositivi di protezione individuale necessari. Non sono pochi i casi di colleghi, infermieri e operatori sociosanitari rimasti a casa malati o in quarantena. È stato persino attivato un servizio di supporto psicologico per noi operatori sanitari, in questo momento di emergenza. Ma bisogna armarsi di coraggio e andare avanti. La situazione è difficile anche per i medici più esperti, visto che questo tipo di emergenza non si presentava ormai da anni. Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente è stato l’impegno e la capacità di adattarsi da parte di ciascuno nei confronti di tutte le criticità che si presentano giorno dopo giorno. Sentiamo tanta responsabilità (come sempre del resto) nei confronti di questi pazienti così fragili. E ci facciamo forza a vicenda, convinti che supereremo anche questo momento”.

D: Hai visto gente morire, in questi giorni difficili?

R: “Sì. Purtroppo sì”

D: Qual è la differenza rispetto a una normale influenza, anche dal punto di vista della velocità di propagazione del contagio? Perché è pericoloso continuare a infischiarsene delle regole?

R: “Ci sono molte differenze con l’influenza stagionale. Questo è un virus nuovo, sconosciuto. Non ci sono terapie certificate, non c’è vaccino e non si conosce il suo comportamento futuro e la sua effettiva contagiosità. Anche la polmonite nella Covid-19 è diversa da quella del virus influenzale, poiché si verifica un rilascio di sostanze infiammatorie che rende difficile la gestione di questi malati. Proprio su questo aspetto si sta lavorando con i nuovi farmaci sperimentali come il Tocilizumab, fino ad oggi indicato contro l’artrite reumatoide. Circa la pericolosità dell’aumento di contagi, dico che in questo momento è importante più che mai stare alle regole imposte dal governo. Sono settimane decisive e fondamentali per il nostro futuro”.

D: Quanto è pericoloso veramente, secondo il tuo punto di vista? Quali le patologie respiratorie pregresse più a rischio?

R: “Il virus è pericoloso, soprattutto per gli anziani e per persone con comorbilità. Questo non vuol dire poter abbassare la guardia per la grande maggioranza della popolazione. Non conosciamo il comportamento e le mutazioni che il virus potrebbe avere in futuro (in negativo, ma anche in positivo sia chiaro). Dunque massima attenzione: nessuno è immune”.

D: Un appello che lanceresti ai molisani, soprattutto ai giovani, per far sì che siano prudenti contro questo virus.

R: “Cari fratelli molisani, la cosa che tutti noi, coinvolti dall’inizio in questa emergenza vi chiediamo, è solamente una ed è semplice: responsabilità. Soprattutto per i giovani come me, per i quali trovarsi in questa situazione può sembrare assurdo. Non abbassate la guardia. State a casa, riallacciate e consolidate i rapporti in famiglia, leggete, guardate film, approfittatene per studiare. Sono settimane davvero fondamentali per il nostro futuro. Ripeto, responsabilità. Allora sì che #andràtuttobene”.

 

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