L’esito del tavolo ministeriale di stamani prospetta investimenti da parte di terzi e produzione per clienti esterni, ampliamento della produzione di Pozzilli con lavorati non presenti in portafoglio oppure una riconversione green per fare plastica riciclata. Cotugno e i sindacati: bene la continuità, ma garanzie per lavoratori e ambiente


 di Pasquale Bartolomeo

ROMA. Tre ipotesi di sviluppo aziendale e possibile riconversione dello stabilimento Unilever: una tramite investitori terzi e produzione per clienti esterni sul modello di quanto fatto nel comune di Sanguineto (Verona); una seconda attraverso l’implemento della produzione con prodotti non attualmente in portafoglio; la terza, che getta più di qualche ombra sul futuro, consistente nella produzione di plastica riciclata, rendendo l’azienda un modello green.

Questo quanto reso noto dalla multinazionale anglo-olandese durante l’incontro di stamani, in videoconferenza, alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, dell’assessore regionale alle Attività Produttive Vincenzo Cotugno, del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale Quintino Pallante, del direttore Risorse Umane Unilever Italia Gianfranco Chimirri e delle parti sociali, sulla vicenda riguardante il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento del Nucleo Industriale di Pozzilli. Da quanto si apprende, erano presenti anche rappresentanti del neo costituito ‘Comitato Indotto Unilever Pozzilli’, in rappresentanza di 12 aziende e di 253 lavoratori, sorto perevitare la chiusura dello stabilimento e tutelare gli interessi delle rispettive aziende, dei lavoratori e del territorio tutto”.

L’incontro romano si è concluso, apparentemente, con la conferma della volontà di preservare la fabbrica molisana di detersivi guardando a uno scenario di innovazione aziendale. Ma a ben guardare, i dubbi su cosa e come verrà preservato, restano. Ma andiamo con ordine.

La nota dell’assessore Cotugno sull’esito della riunione, durata oltre due ore, come succitato riferisce di “alcune ipotesi di sviluppo aziendale che potrebbero portare anche ad una parziale riconversione del sito di Pozzilli”, che a quanto pare vive una fase di produzione superiore alla reale domanda dei prodotti lavorati. La prospettiva prefigurata dal colosso anglo-olandese ha dunque spinto l’assessore alle Attività Produttive a chiedere di conoscere i progetti in questione in tempi brevi – si parla di 6-8 settimane – fermo restando “il mantenimento dell’attuale forza lavorativa, che conta circa 500 persone compreso l’indotto, e la preservazione dell’ambiente circostante. In questa fase, appare fondamentale la vicinanza che il Mise e la Regione stanno mostrando, mettendo a disposizione qualsiasi tipo di soluzione che possa permettere di far tornare la serenità tra i lavoratori della Unilever”.

Vari gli strumenti di accompagnamento previsti dalla Regione Molise, secondo quanto appreso da isNews da fonti sindacali: “Risorse e agevolazioni fiscali contemplate per l’Area Zes, Area di crisi complessa, rientro della Regione Molise nell’obiettivo 1 dal 1^ gennaio 2021 e ripristino della tratta ferroviaria Napoli/Pozzilli a supporto della logistica”.