Il leader di Italia Viva sarà ospite nel salotto di Vespa con “importanti annunci”. Intanto il premier Conte tuona: “Dica apertamente se vuole andare avanti o chiarire”. Il punto della situazione
ROMA. Nell’eterna scacchiera che ormai sembra essere diventata la politica italiana, i due re di turno stanno facendo le proprie mosse. Stamattina la Camera conferma la fiducia al governo sul Milleproroghe con 315 voti a favore, 221 contrari e un astenuto, un risultato che lo stesso Matteo Renzi aveva paventato con le sue dichiarazioni affidate ai social dopo la decisione del Governo di non ‘forzare la mano’: “Non inserire il Lodo Conte sulla prescrizione nel Milleproroghe mi sembra un gesto di buon senso, che evita forzature e spaccature. Lo apprezzo. Quando arriverà la legge sulla prescrizione in Aula noi voteremo coerenti con le nostre idee e il garantismo che ci caratterizza”, spiega l’ex premier. Ma resta comunque molto atteso il suo intervento previsto per stasera, quando il leader di Italia Viva sarà ospite nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta.
Per gli addetti ai lavori arriverà, nonostante tutto, l’ufficialità del divorzio dal premier Giuseppe Conte, ma al momento non vi è nulla di certo. Intanto, ‘Il Fatto Quotidiano’ riporta quanto dichiarato dal presidente del Consiglio in Senato su Renzi: “Dica apertamente se vuole andare avanti o chiarire, così non si può andare avanti”. Sempre da Palazzo Madama, Renzi ha lanciato un affondo in tema di politica internazionale: “Alla luce della difficoltà della politica nazionale – le sue parole – sui temi della politica continentale non è possibile alcuna divisione, sarebbe un atto sbagliato. Pensare che le fibrillazioni interne possano portare ad una presa distanza sarebbe un atto gravemente sbagliato. Lei, signor presidente, ci rappresenta appieno. Il bilancio 2021-27 è decisivo – ha aggiunto – ci giochiamo il futuro dell’Europa. Se non diciamo quali investimenti fare l’Europa è morta”. Operazioni ‘ostili’, un gioco di fioretto colpo su colpo sul quale il quasi-ex alleato di Governo sta puntando molto.
Tutto lascia intendere come l’ex premier vorrebbe sostituire il professore pugliese, uno dei suoi più grandi rivali in base ai sondaggi di popolarità, con un uomo del Partito Democratico, perfino del Movimento 5 Stelle. “Renzi servirà la sua mozione di sfiducia al presidente del Consiglio – scrive il CorSera – Fingerà di tendergli una mano, subordinando la rinnovata adesione di Italia viva alla maggioranza a condizioni improponibili, tanto per lui quanto per il M5S”. Queste condizioni potrebbero essere la cancellazione del reddito di cittadinanza, se non addirittura di Quota 100: questioni che ovviamente vengono considerate improponibili dal governo giallorosso.
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