L’azienda fa chiarezza: nessuna correlazione tra sforamento dei valori e la cementeria, lo diciamo da 10 anni


VENAFRO. Nessuna correlazione tra lo sforamento dei valori delle polveri fini a Venafro registrato ieri – l’ennesimo caso nelle ultime settimane – e la Colacem, il colosso del cemento di Sesto Campano. Da una nota stampa del direttore dello stabilimento, Massimo Giaccari, si apprende infatti che l’impianto è fermo per manutenzioni ordinarie dal 14 gennaio scorso.

“Si conferma ancora una volta – così Giaccari nel comunicato aziendale – che l’impianto Colacem, controllato 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, non ha alcuna correlazione significativa riguardo le polveri fini della piana di Venafro. E lo sappiamo da 10 anni a questa parte. Nella speranza che domani arrivi la pioggia a ripulire un po’ l’aria, riteniamo opportuno che tutti si adoperino per affrontare seriamente il problema, evitando strumentalizzazioni fuorvianti. Colacem resta aperta al dialogo con il territorio, perché solo attraverso ragione e scienza si potranno individuare soluzioni utili alla comunità”.

massimiliano pambianco 2Va ricordato, in proposito, come quanto affermato da Giaccari sia stato evidenziato pubblicamente, nel corso dell’Open Day del maggio 2018, anche dal direttore della comunicazione Colacem, Massimiliano Pambianco. Egli, infatti, aveva richiesto all’Arpa tutti i dati giornalieri delle centraline di Venafro dal 2012 ad allora riscontrando come, a fronte del fermo della linea di cottura del forno di Sesto Campano, in tutti questi anni si fosse notato un incremento delle polveri sottili a Venafro. Al contrario, con la linea di cottura in funzione, livelli di polveri sottili al di sotto dei limiti di legge.

CatturaPer dovere di cronaca, inoltre, va ricordato come diversi studi effettuati in varie zone d’Italia – non ultimo quello di Life PrepAir, progetto della Regione Emilia su co-finanziamento europeo nato nel febbraio 2017 per trovare in sette anni soluzioni all’inquinamento dell’intero Bacino del Po, di cui ha riferito nei giorni scorsi ‘La Repubblica’ – abbiano attestato come oltre l’80 per cento delle polveri sottili sia causato da riscaldamento domestico e traffico. Il problema, quindi, va affrontato a 360 gradi per cercare di porvi rimedio.

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