MERCATO DEL LAVORO. Nel mercato del lavoro l’occupazione è cresciuta a un ritmo attenuato rispetto al 2018: il divario nel confronto con i livelli pre-crisi, già colmato in Italia, resta significativo. La diminuzione del numero di persone in cerca di occupazione e la contestuale crescita delle forze di lavoro hanno determinato una riduzione del tasso di disoccupazione. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è tornato ad aumentare sensibilmente, per effetto di interventi sia ordinari sia straordinari nell’industria manifatturiera.

“Il tasso di occupazione – si legge nel rapporto – è aumentato al 53,6 per cento nella media del semestre anche per effetto del calo della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Il maggior numero di occupati si è riflesso in un aumento delle forze di lavoro, nonostante la riduzione delle persone in cerca di occupazione. Il tasso di disoccupazione è sceso al 12,6 per cento (dal 13,0 per cento del 2018), un valore che si conferma sensibilmente inferiore a quello del Mezzogiorno (18,3 per cento) e più elevato di oltre 2 punti percentuali di quello nazionale (10,4 per cento).

PRESTITI E RISPARMI. Nei primi mesi dell’anno i prestiti bancari al settore privato non finanziario sono rimasti sostanzialmente stabili, a fronte dell’incremento rilevato in Italia e nel Mezzogiorno. I finanziamenti alle imprese si sono ridotti, risentendo di una domanda di credito ancora debole e di un lieve irrigidimento delle condizioni di offerta. La crescita del credito alle famiglie è stata sostenuta soprattutto dal credito al consumo, a fronte di un rallentamento dei prestiti per l’acquisto di abitazioni. La qualità del credito è rimasta nel complesso invariata rispetto allo scorso anno, mostrando tuttavia un lieve peggioramento per le imprese.
La crescita dei depositi bancari è proseguita, alimentata dal risparmio delle famiglie e dall’accumulazione di risorse liquide da parte delle imprese.
Crescono dunque i risparmi che possono essere legati, ad avviso del direttore dalla Banca d’Italia “a un atteggiamento di maggiore cautela da parte delle famiglie – ha evidenziato – che preferiscono mantenere anche una scorta di liquidità nell’incertezza delle decisioni da dover prendere in merito al loro futuro in un contesto ancora da decifrare”.

Deborah Di Vincenzo

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