Isernia/L’incontro a tema con in testa i consiglieri regionali Scarabeo e Nico Romagnuolo. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


ISERNIA. Una legge volta a favorire lo sviluppo e la salvaguardia del territorio, garantire la sicurezza alimentare e a preservare il paesaggio sostenendo l’inclusione sociale.

È quanto sta promuovendo, in prima linea, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Massimiliano Scarabeo insieme al collega di Forza Italia Nico Romagnuolo. Attualmente, il testo normativo di istituzione dei Distretti rurali e i Biodistretti è in discussione in Seconda Commissione a Palazzo D’Aimmo, dove sta facendo registrare forte interesse.

Ieri pomeriggio un incontro sul tema presso la Sala Gialla della provincia di Isernia, in presenza, tra gli altri del consigliere regionale Nico Romagnuolo, dell’ex presidente della Regione Molise Giovanni Di Stasi, presidente onorario del Biodistretto dei Laghi Frentani, del direttore provinciale della Coldiretti Isernia Giuseppe Licursi, del sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi, della consigliera provinciale Vittoria Succi e altri.

“La legge sui biodistretti – ha spiegato Scarabeo – è un’opportunità che si dà non solo agli esercenti, ma anche agli operatori imprenditoriali del comparto e alle amministrazioni pubbliche, che in forma associata possono valorizzare le peculiarità territoriali per dare l’opportunità di accedere a misure di incentivazione e di accompagnamento sia a livello nazionale che europeo”.

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Alla base del progetto, la volontà di creare un’integrazione tra l’attività agricola e quelle artigianali e di produzione di beni e servizi, tutelando e valorizzando le produzioni locali. I Distretti Rurali e i Bio Distretti, infatti, hanno anche l’obiettivo di attuare un’economia a base biologica adatta a sostenere la salubrità dei prodotti agroalimentari come pure i territori di produzione, promuovendo, soprattutto, la tutela della specificità territoriale, lo sviluppo delle aree rurali e quindi la valorizzazione dei vari prodotti tipici, biologici e di denominazione d’origine.

Attraverso il ‘distretto del cibo’ – ha spiegato Licursi – puntiamo alla valorizzazione dei prodotti autoctoni ed essendoci in attivazione la start-up del parco del Matese, tale distretto potrebbe compensare alcuni vincoli che il parco andrà a dettare nei confronti degli agricoltori, quindi opportunità di carattere fiscale e agevolazioni amministrative. La legge andrà chiaramente declinata con un regolamento che dovrà essere emanato a cura della giunta regionale. La legge nazionale invece, da cui deriva questa legge regionale, dà delle opportunità in termini di sportello unico per le attività produttive, quindi agevolazioni per poter avviare poi un’attività, agevolazioni fiscali e una serie di compensazioni rispetto ad alcuni vincoli per l’impresa agricola all’interno del parco.

 

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