Dopo la decisione della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei commissari alla sanità, di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva alla chiusura del reparto disposta dal Tar Molise


CAMPOBASSO. Punto nascita di Termoli ancora a rischio, il Consiglio dei Ministri non molla e si rivolge al supremo grado di giustizia amministrativa.

“L’Avvocatura Generale dello Stato – hanno chiarito gli avvocati Massimo Romano e Vincenzo Iacovino, difensori dei Comuni ricorrenti e delle partorienti che a luglio scorso hanno ottenuto la sospensiva dal Tar – ha notificato per conto della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Commissari, l’appello cautelare al Consiglio di Stato, per la riforma dell’ordinanza del Tar Molise, che ha scongiurato la chiusura del Punto mascita dell’Ospedale ‘San Timoteo’ di Termoli”.

“Non ci preoccupa minimamente l’appello della presidenza del Consiglio – hanno aggiunto i legali – le cui censure ripropongono argomenti già ampiamente superati in primo grado e dunque assolutamente inidonei, a nostro avviso, a scalfire la solidità dei motivi di ricorso, così come recepiti e condivisi dal Tar Molise, con l’ordinanza di sospensiva”.

“Stupisce, piuttosto, la decisione del Governo di perseverare in uno scontro frontale giurisdizionale con il territorio – hanno rimarcato ancora Romano e Iacovino – anziché, come da più parti auspicato, ricercare una soluzione condivisa. A partire dalle misure per superare la mancanza di personale medico e le altre carenze imputabili al reiterato decennale inadempimento della struttura commissariale, il cui fallimento – hanno concluso – non può ricadere sulla pelle dei cittadini molisani”. 

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