Terza approvazione oggi al Senato: tra tre mesi o poco più, il sì definitivo alla riforma costituzionale che prevede la riduzione di 345 parlamentari


ROMA. In tempi di tagli generali, si sforbiciano anche le poltrone. Finalmente e giustamente, direbbe più di qualcuno. Peccato che il Molise, già sottorappresentato a ogni livello, dalla riforma ‘Tagliapoltrone’ del governo giallo-verde, uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, finisca per perdere ulteriore peso e, se vogliamo, credibilità istituzionale.

Il Senato della Repubblica, infatti, quest’oggi ha votato per la seconda volta sì al taglio delle sue stesse poltrone: 345 parlamentari in meno per consentire alle Camere di lavorare in modo più efficiente e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Con questa riforma, si legge su ‘Il Blog delle Stelle’, canale ufficiale del Casaleggio-pensiero, si risparmieranno 500 milioni di euro ad ogni legislatura. Ora manca un ultimo passaggio alla Camera, previsto tra poco più di tre mesi, e poi il cosiddetto ‘Tagliapoltrone’ sarà legge: con il provvedimento i parlamentari in meno saranno 230 alla Camera, passando da 630 a 400, e 115 al Senato (da 315 diventeranno 200).

Il Molise, nello specifico, già falcidiato negli ultimi anni da tagli di ogni genere in termini di uffici e servizi, perderà (anche) 1 deputato su 3. Poco male, dirà qualcuno, facendone un discorso meramente ragionieristico e populista. A ben guardare, però, si tratta di una riduzione che incide per un terzo (il minimo possibile, guardando ai tagli proporzionalmente previsti per le altre circoscrizioni della Camera, che arrivano anche al 40 per cento). 

La nuova legge, dunque, avrà importanti riflessi sulla rappresentatività territoriale di una regione già piccola e spopolata, che vanta inoltre, fin dalla sua istituzione, un numero di senatori pari a 2, decisamente inferiore alle altre regioni a Statuto ordinario, che ammontano a 7. Tuttavia, l’articolo 57 della Costituzione non è stato toccato dalla riforma e, dunque, a Palazzo Madama gli eletti sono e resteranno 2.

Non così a Montecitorio, dove il taglio interesserà la già sparuta pattuglia di parlamentari molisani. I numeri della popolazione molisana, tuttavia, sono tali e tanti che il taglio si fa sentire, eccome. Non contavano nulla prima, a Roma, figuriamoci in futuro. Per il Molise, un altro schiaffo. Forse inevitabile, ma pur sempre tale.

Pba