La Guardia di Finanza ha posto i sigilli alle coperture delle tribune nord e est e la gradinata, otto gli indagati per falso ideologico e frode in pubbliche forniture. Secondo le indagini sarebbero state commesse irregolarità nella esecuzione dei lavori di ampliamento fatti nel 2018 in relazione alle norme antisismiche


CAMPOBASSO. Sessanta agenti della Guardia di Finanza impegnati nelle perquisizioni in corso anche in provincia di Campobasso (oltre che a Ferrara, Bologna, Modena, Treviso, Arezzo Taranto e Rovigo) presso gli studi di alcuni professionisti e imprese che hanno lavorato alla realizzazione dell’opera, sequestrata in parte dalla Procura di Ferrara.

Lo stadio della Spal è parzialmente sotto sequestro: il provvedimento giudiziario della Procura ferrarese nell’ambito di un’inchiesta con otto indagati per falso ideologico e frode in pubbliche forniture. Per le coperture delle tribune nord ed est e la relativa struttura gradinata, con riferimento alle norme antisismiche, sarebbero emerse presunte irregolarità nelle esecuzioni dei lavori di ampliamento fatti nel 2018, decisi dopo la permanenza in A della Spal.

Oltre che sulle indagini della Guardia di Finanza, il provvedimento di sequestro parziale dello stadio Mazza si basa sulle analisi preliminari di un consulente tecnico del pubblico ministero, che ha evidenziato, tra l’altro, come l’abbassamento massimo rilevato in sede di collaudo a seguito delle prove di carico e l’abbassamento residuo allo scarico risultino superiori rispetto a quelli teoricamente previsti.

Gli indagati sono il direttore dei lavori, i collaudatori e imprenditori che hanno seguito la vicenda, mentre Spal e Comune di Ferrara, specificano le Fiamme Gialle, sono parte lesa.

Tutto è cominciato dopo alcuni mesi dalla fine dei lavori effettuati nel 2018, che hanno portato lo stadio di Ferrara a una capienza di 16mila posti. All’inizio di quest’anno una delle imprese subappaltatrici ha inviato a Spal, Prefettura, Questura, al Coni e al Comune di Ferrara, una diffida all’utilizzo delle strutture per la sussistenza di “criticità severe nella esecuzione delle procedure di montaggio tali da esporre gli spettatori a pericoli reali e sussistenti”.

Da qui sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di parte dell’impianto. L’ipotesi su cui verranno fatte verifiche, è che i lavori siano stati attestati come conformi al progetto e rispettosi della normativa antisismica, attraverso l’emissione di certificati di collaudo, certificati di cui, tuttavia, è stata verificata in un secondo tempo la falsità. Gli accertamenti del nucleo di polizia economico finanziaria si sono concentrati al momento solo sull’effettiva conformità della copertura della gradinata Nord e di struttura e copertura della gradinata est alla normativa di legge.

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