L’operazione Civitates della Guardia di finanza, coordinata dalla procura della Corte dei Conti, e condotta sul territorio della provincia di Isernia. Scoperto il mancato adeguamento degli oneri secondo le prescrizioni di legge, in alcuni casi persistente da oltre 40 anni


ISERNIA. Un danno erariale alle casse comunali per oltre un milione di euro. È quello scoperto dalla guardia di finanza di Isernia, nell’ambito di un’articolata indagine condotta sul territorio provinciale, denominata ‘Civitates’.

151 persone, tra rappresentanti legali, amministratori e responsabili del settore tecnico municipale, sono stati segnalati alla Corte dei Conti. Tali soggetti, ognuno nell’ambito delle proprie mansioni, non avrebbero provveduto all’aggiornamento degli oneri concessori, omettendo, con cadenza quinquennale, di adeguare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e, annualmente, il costo di costruzione, in conformità alle disposizioni sancite dalla “legge Bucalossi” e, successivamente, dal “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, nonché dalle prescrizioni impartite da provvedimenti regionali.

L’indagine, avviata nel 2016 dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Isernia, è stata eseguita mediante l’acquisizione presso i cinquantadue Comuni della provincia di Isernia di provvedimenti amministrativi (delibere di giunta, di consiglio e determine) con cui sono stati disposti gli aggiornamenti degli costi concessori e di quelli autorizzativi (permesso di costruire, SCIA, DIA etc.); è stato richiesto, altresì, per ogni singola autorizzazione, lo schema di calcolo utilizzato per la determinazione dei relativi oneri.

Dall’esame documentale è stata accertata, nella quasi totalità degli enti verificati, l’inosservanza delle disposizioni nazionali e regionali che regolano la materia; analisi cui ha fatto seguito la quantificazione di ciò che i richiedenti i provvedimenti autorizzativi avrebbero dovuto corrispondere, qualora fossero stati applicati gli adeguamenti normativamente previsti.

La differenza emergente tra l’importo versato e quello effettivamente dovuto, opportunamente ricalcolato, ha rappresentato, pertanto, il danno erariale contestato.

L’intervento delle Fiamme Gialle ha, inoltre, implicitamente sollecitato la quasi totalità degli enti ispezionati ad eseguire gli aggiornamenti non effettuati, con emanazione di provvedimenti amministrativi correttivi, che hanno sanato una irregolarità, in molti casi, persistente da oltre quaranta anni.

In altre circostanze, gli enti controllati, per effetto delle contestazioni mosse e degli aggiornamenti operati, hanno autonomamente invitato i richiedenti dei provvedimenti autorizzativi a versare le somme aggiuntive, riducendo in parte, o addirittura, azzerando, il danno erariale accertato.

 

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