Investimenti importanti per l’azienda, che apre il 2019 con un’ulteriore crescita del 30% e stima di chiudere l’anno con un fatturato di 150 milioni di euro


CAMPOBASSO. La Molisana è il quarto produttore italiano di pasta. Un traguardo importantissimo, quello raggiunto dalla famiglia Ferro, che consolida una crescita avviata sin dal 2011, l’anno dell’acquisizione del pastificio. E che apre un 2019 che si annuncia un anno record: più 30% di vendite nel primo trimestre dell’anno e 150 milioni il fatturato previsto. Una controtendenza positiva, rispetto a un settore che è in calo. Con risultati straordinari soprattutto nella produzione dei formati integrali: aumento delle vendite di oltre il 50% e leadership in Molise e nel Lazio.

Risultati illustrati in una conferenza stampa che i vertici dell’azienda hanno tenuto insieme all’ingegnere Enrico Fava, presidente dell’omonima azienda, numero uno al mondo per la realizzazione di macchinari per l’essiccazione della pasta. Che a Campobasso ha presentato la Gpl 180, una nuova linea di essiccazione della pasta lunga, prima installazione al mondo.

“Una nuova macchina con una tecnologia all’avanguardia che essicca la pasta in metà tempo rispetto al processo tradizionale, restituendo un prodotto di migliore qualità, più resistente in cottura, più tenace ed elastico”, ha spiegato Fava.

“Sapere che l‘azienda pastaia di Campobasso questa nuova linea è per me motivo di grande orgoglio – ha aggiunto – dalla prima presentazione, alle prove comparative di laboratorio fino allo studio di fattibilità, tutto è stato vissuto in un clima di crescente entusiasmo. Nel settore della pasta secca gli elementi importanti sono la tenuta in cottura a parità di materia prima, la stabilità di essiccazione, l’assenza di carica batterica e l’aspetto. Tutto ciò interessa il prodotto, mentre l’affidabilità meccanica è fondamentale per assicurare continuità di produzione, indispensabile a garantire la qualità del prodotto finale”.

“Il 35% del fatturato viene dalla vendita dei nostri prodotti all’estero – ha rimarcato l’amministratore delegato Giuseppe Ferro – Esportiamo in 80 paesi, tra cui Canada, Giappone, Brasile, Stati Uniti, Nuova Zelanda, oltre che in Europa. La nostra sfida è la qualità assoluta – ha precisato – e grazie a questa nuova macchina saremo in grado di fare il miglior formato di sempre”.

Insieme alla nuova macchina arrivano anche le nuove assunzioni, sei nuovi posti di lavoro in più, che portano a 250 il totale delle unità impiegate (nel 2011 erano 68), come ha anticipato il direttore operativo Flavio Ferro. Per consentire di raddoppiare la produzione.

Il nuovo step per l’azienda, che in appena un mese ha ottenuto ben tre riconoscimenti: il premio Leonardo qualità, consegnato direttamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come eccellenza di industria 100% made in Italy e marchio di pasta tra i più apprezzati al mondo. Poi i due bollini di garanzia della rivista ‘Il salvagente’, con la certificazione ‘Zero truffe’, per aver superato tutti i test con valori conformi alle norme.

“Stiamo raccogliendo i frutti – ha concluso Rossella Ferro, direttore marketing – la nostra nuova sfida è quella di utilizzare 100% grano italiano, non perché sia il migliore in assoluto, andremmo a contraddire quello che abbiamo fatto finora, utilizzando i grani più pregiati del mondo, ma anche per la valorizzazione della nostra agricoltura e per connotarci come azienda sociale”. Una sfida, per chi fa del Made in Italy e prima ancora del Made in Molise il suo biglietto da visita.

Carmen Sepede

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