I pentastellati trovano la sponda nel governo regionale. Aumentare il numero dei contratti aggiuntivi contribuirà a sanare le croniche carenze di medici e offrirà una possibilità ai tanti laureati molisani che vogliono restare e investire le professionalità acquisite nella propria regione


CAMPOBASSO. Un mese fa il Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, l’idea giusta per intercettare quel personale medico che snobba gli ospedali molisani, che non partecipa ai bandi di concorso. Il che, di fatto, sta creando numerosi e impensabili problemi oltretutto ingigantiti dal numero di dottori che potrebbero lasciare il proprio posto in base al provvedimento ‘quota 100’. Oggi in Consiglio, quella mozione è arrivata e di fatto, con qualche piccolo aggiustamento, ha trovato la convergenza della maggioranza. E’ passata all’unanimità, come è avvenuto la scorsa volta per quella sul trasporto pubblico locale.

In fase di presentazione, come ha spiegato il portavoce Andrea Greco, la mozione è stata sottoscritta anche da Micaela Fanelli, Aida Romagnuolo e Michele Iorio e quindi, per evitare che un ragionamento costruttivo e propositivo si trasformasse in un discorso politico, dal documento è sparito il simbolo del partito.

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In buona sostanza i sottoscrittori hanno chiesto alla Regione di attivarsi, rispetto alle nuove opportunità offerte dal Ministero della Salute e dal Miur, per aumentare il numero di borse di studio da erogare agli studenti specializzandi anche attraverso l’utilizzo di fondi propri. Un modo per superare la carenza di medici, per attrarre (attraverso accordi interateneo) quegli studenti che sono ad un passo dalla specializzazione e che magari, con la prospettiva di trovare un ambiente di lavoro che è favorevolmente predisposto, potrebbero anche decidere di restare. Non solo fondi propri ma anche utilizzo di specifiche risorse comunitarie, così come avevano spiegato i 5 Stelle nel corso della conferenza stampa del 18 febbraio scorso. E valutazione della possibilità di usare anche quelle derivanti da ‘Patto per il Sud’.

Il presidente Toma, nella disanima della mozione, ha di fatto rimarcato che la Regione Molise è già al lavoro su questa opportunità e che proprio domani mattina, in Commissione Sanità (propedeutica poi alla seduta della Conferenza Stato Regioni) si discuterà della opzione ‘borse di studio’ che riguarda il Molise.

Saranno 25 quelle per il triennio 2017-2020, 14 quelle per il periodo 2018-2021 e 10 quelle del triennio 2019-2022. Venti sono già state messe a concorso. Un solo ostacolo potrebbe paventarsi e sarebbe rappresentato dall’obbligo di legge di attivare percorsi specialistici i cui corsi di laurea sono presenti nell’ateneo regionale.

In regione, come è noto, mancano medici dell’urgenza, anestesisti, pediatri e neonatologi e queste specialistiche non hanno sede in Molise, motivo questo per il quale occorrono specifici accordi con altri atenei – già avviati, comunque – come La Sapienza, la Federico II, La Cattolica, le Università di Bari e l’Aquila.

Di fatto la mozione sostiene il percorso formativo degli studenti e ‘riempie’ le corsie degli ospedali con futuri medici che si specializzeranno in regione. Facilita e rende possibile la permanenza sul territorio, contribuisce a sanare la cronica carenza di medici. Si valuterà anche l’ipotesi di collegare l’erogazione delle borse di studio (25mila euro ogni anno per i primi 2 anni, 26mila euro l’anno per i successivi 2) con la permanenza in regione per almeno 5 anni.

Mozione approvata all’unanimità, ampissima convergenza su un tema portato all’attenzione dal Movimento 5 Stelle che rivela un atteggiamento politico collaborativo e costruttivo.

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