Interrogatorio di garanzia questa mattina in tribunale a Isernia per le due insegnanti finite al centro dell’inchiesta della Mobile ‘Lasciateli giocare’. Entrambe hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere
ISERNIA. Maltrattamenti all’asilo: hanno preferito non rispondere alle domande del Gip Arlen Picano le due maestre di 49 e 58 anni, finite al centro dell’inchiesta ‘Lasciateli giocare’. Per entrambe la scorsa settimana è stato disposto il provvedimento di sospensione dall’insegnamento.
Questa mattina, in tribunale a Isernia, si sono tenuti gli interrogatori di garanzia. Le due insegnanti sono arrivate alle 12 in punto, accompagnate dai legali Gaetano Andreozzi, Antonio Caranci e Gianni Perrotta.
Nell’aula B del tribunale, alla presenza della pm Maria Carmela Andricciola, sono rimaste pochi minuti, il tempo necessario per comunicare che si sarebbero avvalse della facoltà di non rispondere alle domande del giudice.
I legali stanno studiando il fascicolo, per poi decidere quali saranno le prossime mosse. Intanto, anche l’avvocato Andreozzi ha contestato la ‘gogna’ a cui in questi giorni sono state sottoposte le indagate. “E’ una storia – ha affermato – che ha scatenato gli istinti più beceri. Secondo qualcuno non avrebbero neppure diritto alla difesa”. E sulla diffusione del video ha commentato: “Il pm aveva disposto la secretazione delle immagini intercettate e non so perché sono state pubblicate prima”.
Sempre questa mattina, i legali hanno presentato istanza di revoca della misura adottata nei confronti delle loro assistite e, in merito, il Gip si è riservata di decidere.
Le indagini, come è noto, sono state avviate a seguito delle denunce di alcuni genitori e hanno consentito di installare all’interno dell’asilo alcune telecamere con cui sono stati documentati gli episodi di violenza: 150 quelli accertati.
A seguito di quanto accaduto molti dei genitori coinvolti nella vicenda stanno valutando la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento.
Deb.Div.
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