L’amarezza del vicepresidente dell’Isernia Fc: “Tribuna vuota e zero imprenditori

Piero Biscotti tira le somme dell’esperienza in serie D, sottolinea gli sforzi compiuti e fa appello alla comunità. Le figure interpellate finora hanno risposto ‘picche’, anche se basterebbe un contributo minimo per non far sparire il calcio in città. Si chiede al Comune di aprire un tavolo con i titolari di aziende, altrimenti nessuno potrà lamentarsi di un’eventuale retrocessione (GUARDA LA VIDEOINTERVISTA)

di Valentina Ciarlante

ISERNIA. Le critiche degli ultimi giorni gli hanno fatto male. Piero Biscotti si è sentito colpito nel profondo quando ha saputo che c’era nell’aria una contestazione da attuare durante la partita col Matelica. E allora al termine della gara ha sentito il bisogno di sfogarsi, o meglio, di spiegare come stanno le cose. Per allestire la squadra il budget stanziato si aggira sui 300mila euro, soldi garantiti da lui e da pochissimi sostenitori e che, a quanto pare, non bastano per la salvezza.

La rosa composta da ragazzi giovani e quindi dai compensi non troppo onerosi (se si guarda alle avversarie), comunque comporta delle spese importanti e in tutto ciò gli introiti della società sono minimi, calcolando che al Lancellotta dire che non si registra mai il tutto esaurito è un eufemismo. Il club va avanti grazie ai preziosi sponsor reperiti a inizio stagione, ma la città sembra non interessarsi al pallone e questo lo si evince non solo dalle poche presenze allo stadio, quanto dal fatto che molti degli ‘attori’ economici del territorio hanno una sorta di repellenza verso il mondo del calcio, tanto da rispondere ‘no’ a ogni appello che è stato rivolto finora dal club. Eppure questa Isernia, giovane, dal livello tecnico non elevato, ha comunque ben figurato nel girone d’andata, puntando su carattere, sacrificio e soprattutto grazie a un tecnico come Massimo Silva, che è in grado di motivare ed educare i calciatori, infondendo loro fiducia. È doveroso contemplare tutte queste componenti nell’arrivare al giudizio sul team, tanto più se si considera che a quanto pare il Cesena ha messo in campo due milioni di euro e il Matelica circa 700-800 mila euro (contro entrambe l’Isernia ha sfiorato la vittoria!).

La ‘protesta’ nella partita col Matelica alla fine non c’è stata, ma i tifosi chiedono di più e soprattutto vogliono capire perché quel quadro roseo che era stato prospettato a settembre ora è diventato a tinte fosche. E questo non solo per i risultati sportivi, quanto appunto per la solidità del progetto. Si chiedono insomma se devono mettersi l’anima in pace e adeguarsi a una possibile retrocessione o se invece il girone di ritorno riserverà nuove emozioni, magari grazie all’arrivo di calciatori in grado di trainare la squadra in fondo. “Io non mollo”, ha detto a chiare lettere Biscotti agli stessi tifosi.

Al termine del match con i marchigiani il vicepresidente si è trattenuto con un gruppo di storici ultras illustrando punto su punto la situazione, ma è evidente la sua disillusione per aver tentato senza successo di stringere attorno all’Isernia Fc nuovi investitori. Però le critiche sono fisiologiche. Quando i risultati stentano ad arrivare si registra il consueto andazzo dei più a vestirsi dei panni del presidente o dell’allenatore. Ci si spende in filosofiche teorie su questa o quella strategia che sarebbe più giusta, ma per Biscotti la realtà dei fatti è diversa ed è quella che gli fa dire di sentirsi solo.
Da qui la richiesta all’amministrazione comunale di farsi promotrice di un tavolo tra società e imprenditori, proprio per capire una volta per tutte se è possibile o meno garantire un futuro certo all’Isernia calcistica.

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