Sulla circolare firmata dal governatore il gruppo del Pd ha presentato un’interrogazione. Per i dem si lede il principio dell’autonomia della sfera amministrativa da quella politica


CAMPOBASSO. Partecipazione dei dipendenti regionali agli eventi, il consigliere del Pd Micaela Fanelli attacca Toma: “Decide lui chi può parlare? In questo modo si lede il principio del corretto esercizio dell’autonomia della sfera amministrativa rispetto a quella politica”.

Lo ha detto l’esponente dem, che ha presentato un’interrogazione, sul caso che si è aperto in merito alle dichiarazioni fatte dal presidente della Regione, che ha firmato una circolare che precisa: “Nessuno può partecipare a trasmissioni televisive, dibattiti, convegni, incontri in nome e per conto della Regione, senza avere preventivamente informato i capi dipartimento, che a loro volta informeranno il presidente. L’attività politica è del governatore, degli assessori e dei consiglieri eletti dai molisani. Non dei dirigenti, dei funzionari e in generale dei dipendenti’.

“In questa maniera – ha affermato Fanelli – si vedrebbe sacrificato il principio del corretto esercizio dell’autonomia della sfera amministrativa rispetto a quella politica, potendosi configurare una potenziale invadenza del potere politico, considerato che tale controllo dovrebbe riguardare esclusivamente la sfera delle gerarchie amministrative dei dipendenti regionali e non configurarsi in capo al presidente della Giunta regionale”.

“Interrogato in apertura di Consiglio sulla questione – ha aggiunto Fanelli – il governatore Toma, nella sua stringata risposta, ha dato lettura della lettera F dell’articolo 33 dello Statuto regionale, dove è stabilito che “il presidente sovraintende agli uffici e ai servizi regionali”, senza null’altro spiegare.  Fuori da ogni burocratese, dunque, Toma pensa di essere in diritto di togliere la parola a qualsiasi dipendente su qualsiasi materia? Insomma, decide lui se e chi può parlare? E questo, se fosse, non crediamo sia corretto e opportuno e ci premureremo di verificare se sia legittimo da un punto vista giuridico”.

“Quello che, invece, sin da ora appare certo – ha concluso Micaela Fanelli – è che nessun presidente di Regione si sia mai spinto fin dove invece è giunto Toma. E cioè a limitare e condizionare la partecipazione tecnica – e non politica – dei dipendenti regionali in tutte quelle occasioni pubbliche, in cui rappresentino l’unica fonte certa da cui apprendere notizie sull’operato tecnico – e non politico – dei vari servizi regionali. Ferma restando la necessità di osservare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e, in ogni caso, l’obbligo di informativa rispetto ai superiori gerarchici”.

 

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