Poi c’è Antonio Lombardi, di Torella del Sannio, il primo sindaco leghista del Molise.  Da sempre vicino al centrodestra e all’ex presidente, di colpo compare nell’assemblea dei 1.000 che ‘incorona’ Roberto Ruta quale candidato del centrosinistra alle scorse elezioni regionali. Poi, dopo qualche giorno, folgorato sulla via di Damasco, torna sui propri passi e dichiara di essere un fedelissimo di Michele Iorio al punto da sostenerlo nella sua solitaria corsa verso la presidenza della Regione. Salvo poi, ad inizio giugno, aderire alla Lega.

di zanna perrellaPaolo di Zanna è consigliere comunale a Trivento. Coordinatore del Movimento nazionale per la Sovranità fino allo scorso anno, si è dimesso ‘per ragioni etiche e morali’ legate al comportamento politico di Carlo Perrella, coordinatore provinciale dello stesso movimento di destra che,  con il suo voto, salvò l’amministrazione di centrosinistra al Comune di Bojano. Dimissioni recapitate direttamente al referente nazionale, ‘tale’ Francesco Storace. Evidentemente le ragioni etiche e morali devono essere state smarrite, visto che oggi è nella stessa lista con l’ex (da ieri) ‘MdP Articolo 1’.

Enrico Perretta è consigliere comunale di minoranza a Campobasso, transitato per Forza Italia e candidato alle Regionali, a sostegno del presidente Toma, con ‘Orgoglio Molise’, formazione politica ispirata dall’eurodeputato Aldo Patriciello.

Sara Boccamazzo è componente del Consiglio comunale di Tufara: le prime indiscrezioni davano per certa la presenza in lista del sindaco, Donato Pozzuto, candidato alle Regionali con Leu e da sempre gravitante nell’area di sinistra. Deve aver fiutato puzza di bruciato. Tony Battista è consigliere di minoranza nel comune di Vinchiaturo, guidato da Luigi Valente, vicino alle posizioni del primo cittadino di Parma Pizzarotti, che sta mettendo su il movimento dei sindaci. In lista anche Gabriella Vizzarri, vicepresidente del Consiglio comunale di Larino dal giugno scorso.

iorio niroIl quadro politico è abbastanza chiaro: l’ex presidente Iorio perde pezzi nel suo ‘regno’, Isernia e provincia. Non passa giorno che qualche consigliere comunale a lui riferibile non decida di ‘condividere’ nuovi progetti con altri esponenti politici, di certo con ruoli di primo piano e visibilità maggiori (Roberto Di Baggio e Vincenzo Niro stanno pescando a piene mani).

Una situazione che di fatto lo indebolisce politicamente, che rende flebile la richiesta che ha avanzato al presidente Toma di avere un ruolo più concreto nella maggioranza di centrodestra che guida la Regione. Da Palazzo Vitale, alla sua richiesta, è arrivato in risposta solo un silenzio tombale; l’altro ieri l’assessore Niro ha espressamente dichiarato: “Michele Iorio è una risorsa, soprattutto in un Consiglio di neofiti”. Ecco, appunto. In Consiglio, non in Giunta.

E quella ‘pazza’ idea di correre per la Provincia è diventata la nuova sfida, la voglia di tornare forte. Ma da solo non può farcela, ha bisogno di una squadra che abbia lo stesso obiettivo. Che non è nemmeno troppo lontano, visto che i fari sono già puntati sulle elezioni comunali che coinvolgeranno decine di comuni, fra i quali Campobasso e Termoli.

Se non si può vincere, quanto meno si può ostacolare il percorso degli altri. Si può far pesare la propria presenza, si può tentare di diventare ‘ago della bilancia’ come potrebbe accadere in Provincia, per tornare a contare. Si può essere utili (politicamente) all’una e all’altra parte. Del resto, agli albori, Michele Iorio era dall’altra parte. E con Roberto Ruta mise in piedi il ‘ribaltone’ che portò alla caduta del presidente Marcello Veneziale e che trasformò l’ex senatore del Pd da consigliere regionale a Presidente del Consiglio.

Sembra un film già visto, un classico in bianco e nero che riporta la lancetta dell’orologio indietro di vent’anni. Gli attori sono diversi ma la regia e la sceneggiatura sono affidate agli stessi di allora. Il finale, però, è ancora tutto da vedere.

 

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