Soddisfatti invece i consiglieri dem. “Con grande responsabilità il Pd e la maggioranza guidata dal presidente Toma – hanno dichiarato Fanelli e Facciolla – hanno approvato un testo che prevede l’applicazione immediata in Molise della legge nazionale ‘Lorenzin’, che ha previsto l’obbligo vaccinale e la relativa certificazione. Una certezza soprattutto per i dirigenti scolastici, che si erano chiesti che valore potesse avere la circolare del Ministro della Salute Grillo, in contrasto a una legge dello Stato. Non è possibile iscriversi a scuola sulla scorta di una semplice autocertificazione”.

“Non vi sono, altresì, dubbi sulla costituzionalità della disposizione – hanno aggiunto i dem – poiché qualora intervenissero norme primarie nazionali in contrasto con quanto previsto dalla legge regionale, le norme nazionali prevarrebbero, in una sorta di recepimento automatico nell’ordinamento regionale, Questo al fine di evitare impugnative e anche per raccogliere le indicazioni venute dal ‘legislativo’ regionale”.

A guidare la maggioranza nel voto, “aperto alla libertà delle coscienze”, il presidente Donato Toma. “La politica per come la intendo io è stare dalla parte delle idee giuste – ha affermato il governatore – se non l’avesse fatto il ‘duo’ Fanelli-Facciolla la proposta di legge l’avrei presentata io. Intanto, migliorandola, abbiamo dato la paternità alla normativa e l’abbiamo fatta nostra – Sul tema dei vaccini – ha aggiunto Toma – c’è stata una comunicazione errata, sensazionale, seguita da una diatriba politica sui massimi sistemi. Ma voglio chiarirlo, questa non è una legge contro nessuno, tantomeno contro il ministro Grillo, con il quale sto ragionando”.

Proprio Toma, in mattinata, era stato protagonista di uno scontro in aula con Andrea Greco, sul tema del commissariamento sanitario della Regione. “Sarei io a impedire la nomina del commissario? Se avessi questi poteri nominerei anche i Ministri – l’ironica risposta di Toma – La nomina del Commissario la delibera il Consiglio dei Ministri, su proposta del Mef, sentito il ministero della Salute. Partecipa troppa gente perché io possa contare qualcosa. Mi risulta invece che ci siano delegazioni di molisani che vanno a Roma per chiedere di non nominare il presidente della Regione e assumere un tecnico. Quindi è una battaglia di principio contro di me. Ma se è un problema di competenze mi facciano anche l’esame”.

C.S.

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