La Regione e l’Asrem si sarebbero già attivate presso il Ministero per ottenere lo stesso trattamento riservato nel recente passato all’ospedale di Isernia. Nessun rischio imminente dunque, secondo il dottor Molisani, anzi avviati interventi di potenziamento del Reparto


TERMOLI. Il rischio soppressione del punto nascite al San Timoteo è reale, stante le disposizioni del decreto Balduzzi. Tuttavia, il reparto non sta per chiudere. In quanto, come accaduto per l’analoga unità presso l’ospedale di Isernia, è possibile chiedere una deroga al Ministero. E la Regione e l’Asrem si sarebbero già attivate in tal senso.

Le rassicurazioni le ha fornite il primario del Reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio costiero Bernardino Molinari al Giornale del Molise, evidenziando come la soglia dei 500 parti annui, stabilita da citato decreto, non sarebbe stata raggiunta solo negli ultimi due anni, ponendosi in linea con un generale calo delle nascite registrato in tutta Italia.

Niente d’allarmante, dunque, con il medico che pone l’accento altresì sugli interventi di potenziamento avviati negli ultimi tempi presso il Reparto del San Timoteo. L’Asrem sta, infatti, investendo in nuove tecnologie e sistemi di cura e, addirittura, sul personale con la previsione di nuove assunzioni. Esisterebbe pure un progetto per una nuova sala parto. “Sarebbe paradossale – il commento del primario – investire nel punto nascita e poi chiuderlo”.

E anche nella peggiore delle ipotesi, lo smantellamento non sarebbe imminente.

 

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