Il governatore ha replicato in aula agli interventi dei consiglieri sulle linee programmatiche della legislatura appena iniziata
CAMPOBASSO. “Le linee programmatiche saranno i punti su cui navigare, ma che dovranno essere raccordati durante la navigazione”. Lo ha detto il governatore, Donato Toma, indicando – in gergo nautico prestato alla politica – la rotta da seguire nei 5 anni di legislatura replicando agli interventi dei consiglieri che si sono susseguiti nel pomeriggio a Palazzo D’Aimmo.
Il presidente l’ha seguita tracciando degli input immediati senza incagliarsi sugli scogli (“Verrò in Aula solo dopo aver definito le linee gestionali – specie per sanità e infrastrutture – ed eviterò i rumors che possono danneggiarci”) e circumnavigandoli a partire dalle tasse, per le quali “non ci sarà nessun aumento perché sono già alte”, passando per la metropolitana leggera (“revocare gli investimenti pubblici potrebbe essere più dannoso che proseguire l’opera della quale bisognerà poi decidere cosa fare”), fino ad arrivare all’immigrazione, chiarendo di essere “per il sistema Sprar” e che ci sarà un centro regionale di identificazione per i migranti che non sono più nei centri di accoglienza o che non rientrano in questo regime”. Un passaggio anche sul lavoro “che creano le imprese e non l’amministrazione pubblica che, dal canto suo, ha la facoltà di stabilizzare i precari applicando la legge Madia, per cui stiamo reperendo le risorse necessarie”.
Le stesse che arrivano dallo Stato e che “sono incagliate nelle maglie del bilancio regionale prima di arrivare alle imprese che hanno lavorato alla ricostruzione post-sisma e che andranno presto sbloccate”. In chiusura, il governatore ha voluto ringraziare tutti i consiglieri “per gli interventi e per il clima pacato e collaborativo in Aula” augurandosi che “sia così per tutti i cinque anni”. Ma il vero marinaio si vede nella tempesta e, visto il clima politico nei palazzi romani, il mare all’orizzonte è già grosso.
Antonio Di Monaco
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