La Fials denuncia “la situazione di disagio e malessere” dei nosocomi regionali e proclama lo stato d’agitazione, paventando lo stop delle attività da concordare con le altre sigle sindacali


CAMPOBASSO/ISERNIA. Turni estenuanti e niente ferie a causa della carenza di personale, con conseguenze per la qualità delle prestazioni professionali, sfiducia nei vertici aziendali e istituzionali per il dimensionamento del comparto sanitario, con i tagli ‘improvvisi’ al Cardarelli di Campobasso e il depauperamento dei presidi di Isernia e Termoli: questo, per sommi capi, il ‘quadro’ descritto dal sindacato Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità) che proclama lo stato di agitazione dei lavoratori del settore, paventando a breve l’indizione di uno sciopero.

“Denunciamo la grave situazione di disagio e di malessere che si è venuta a creare presso gli ospedali regionali – si legge in una nota – per la mancanza di personale sanitario, personale ausiliario ed Oss, personale tecnico (in particolare autisti di autoambulanza) e personale amministrativo nella quasi totalità dei servizi, causando la mancata fruizione dei riposi, l’effettuazione di doppi turni, straordinario eccessivo, numero spropositato di reperibilità, mancata fruizione delle ferie riferite anche agli anni precedenti, oltre al mancato pagamento della produttività collettiva riferita agli anni 2016 e 2017, tutto ciò in difformità da quanto previsto dal Ccnl. Tale situazione ha determinato una totale sfiducia nel personale nei riguardi dei vertici Asrem e della politica, in quanto la quasi totalità delle trattative poste in essere non hanno trovato alcun riscontro pratico.

La forza lavoro del personale deve essere gestita per soddisfare il bisogno della salute del cittadino o il declino è inevitabile, ma non per colpa dei lavoratori, che quotidianamente continuano a dare il massimo per fornire una idonea assistenza ai pazienti, ma per colpa di chi ha fatto della sanità un confronto di natura ‘politica elettoralistica’ senza una seria programmazione.
La carenza di personale è un fatto grave che logora in modo evidente il professionista: è noto, infatti, che il lavoratore costretto a costante stress perde lucidità ed è più incline all’errore.

Intanto i piani operativi, di fatto, hanno smantellato gli ospedali molisani, basti pensare che l’ospedale Cardarelli in un colpo solo si è visto cancellare: neurochirurgia, malattie infettive, geriatria, oculistica ed otorino e dimezzare il numero dei posti letto di ortopedia e urologia.
Gli altri due ospedali maggiori di Isernia e Termoli che, in egual modo sono stati ridimensionati, allo stato attuale, appaiono paragonabili ad ospedali territoriali con funzioni assai limitate.

Per i motivi su esposti e per tante altre questioni irrisolte compreso l’assunzione di personale a tempo indeterminato, a tutela degli operatori e dei cittadini molisani costretti a ricorrere a taluni cure in ospedali di fuori regione, questa organizzazione sindacale proclama lo stato di agitazione del personale e intima un eventuale sciopero da concordare eventualmente anche con le altre organizzazioni sindacali rappresentative della sanità”.

 

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