Novità per assicurare la protezione dei dati personali ai pazienti dotati di sistema di sorveglianza per essere costantemente controllati da personale sanitario. La comunicazione del Garante


di Pamela La Farciola

Assicurare la protezione dei dati personali trova un temperamento ragionevole nel caso in cui si tratta di una fondazione che si occupa di assistenza geriatrica e che, dunque, necessità di attivare all’interno della sua struttura un sistema di sorveglianza mediante dispositivi indossabili per consentire al personale sanitario di controllare, anche a distanza, i pazienti totalmente non autosufficienti.
Questo è quanto sostenuto dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali nel provvedimento “Verifica preliminare. Raccolta di dati attraverso il monitoraggio a distanza di pazienti non autosufficienti – 25 gennaio 2018” (doc. web n. 7810766) con il quale si è avallata la possibilità di istallare un sistema che, prevedendo l’uso di un bracciale o una cavigliera dotati di un localizzatore e di un misuratore di frequenza cardiaca, è stato ritenuto adeguato in considerazione delle provate e giustificate esigenze di tutela della salute e di incolumità dei pazienti, nonché delle misure di sicurezza previste dalla fondazione. Numerosi sono gli accorgimenti e gli standards da tenere in considerazione come l’impiego del dispositivo limitato ad un esiguo numero di casi e applicato solo con il consenso scritto dei malati, revocabile in ogni momento. Inoltre, la localizzazione del paziente non sarà di tipo sistematico, ma avverrà soltanto all’interno della struttura e al verificarsi di determinati eventi che potrebbero esporre l’ospite della struttura a pericoli quali l’allontanamento dal reparto, l’accesso ad aree precluse, come la farmacia della struttura, o la rilevazione di un’alterazione della frequenza cardiaca. In determinati casi, oltre alla localizzazione, si potrebbe attivare la telecamera più vicina al paziente, con registrazione delle immagini per 30 minuti e l’invio di un messaggio di allerta al personale.
L’Autorità garante dunque considerata la peculiarità del sistema e l’estrema delicatezza dei dati in questione ha ritenuto opportuno prescrivere ulteriori misure, oltre a quelle già previste dalla fondazione, per innalzare il livello di tutela della riservatezza e della dignità dei pazienti prevedendo che il bracciale o la cavigliera dovranno essere applicati con le modalità che risultino più accettabili per il paziente, al quale, qualora le condizioni lo consentano, dovrà essere fornita una informativa sul trattamento dei dati personali adeguata alle sue capacità di comprensione. Il garante ha inoltre sostenuto che il giudizio della commissione interna, istituita per stabilire la necessità di una sorveglianza continua attraverso un dispositivo indossabile, dovrà essere oggetto di valutazione periodica affinché tale funzione da nobile non possa trasformarsi in un abuso.
In conclusione, le prescrizioni del Garante privacy che si aggiungono alle misure già contemplate dalla fondazione circa l’assicurare elevate misure di sicurezza a protezione dei dati e dei sistemi, una periodica attività di formazione del personale e di informazione di ospiti, familiari e lavoratori, sono indicative di una sempre costante ponderazione di diritti e interessi e di una tutela che in alcuni ambiti deve essere particolarmente accentuata.

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