Lo ha detto la neo parlamentare molisana, lanciando in vista delle Regionali un appello al dialogo alle forze della coalizione. Trattativa anche con il Pd, ma in discontinuità con le politiche portate avanti da Frattura e Fanelli. Intanto il rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri esclude la sua candidatura a governatore del Molise


CAMPOBASSO. “La casa del centrosinistra siamo noi”. Giuseppina Occhionero detta la linea politica. La neo deputata molisana, che ha portato LeU in Parlamento, conservando un seggio al centrosinistra ed evitando l’en plein del M5s in regione, lancia l’appello al dialogo alle forze politiche della coalizione, “per costruire un centrosinistra più grande, che sia tale”.

Un dialogo aperto anche col Pd, ma in discontinuità con la rotta finora indicata dal governatore Paolo di Laura Frattura e dal segretario regionale dem Micaela Fanelli. E con quelle che Occhionero ha definito “politiche di destra attuate sul territorio, alla base del fallimento del governo di centrosinistra regionale e nazionale”. “Noi ci rivolgiamo – ha aggiunto la parlamentare – a tutte le forze politiche che come noi guardano al centrosinistra, con i nostri principi e i nostri valori. Impegno e serietà dei programmi, che hanno consentito a un partito giovane di conquistarsi un seggio in parlamento”.

Appello lanciato nella conferenza stampa che Giuseppina Occhionero ha tenuto a Campobasso, insieme ai candidati Gianmaria Palmiera e Oreste Campopiano. Il risultato per LeU a livello nazionale non è stato esaltante (3,4%), ma in Molise si è raggiunto il 3,9%. Ma soprattutto l’aver conquistato un seggio parlamentare, sia pure coi resti, rappresenta per gli esponenti del partito di Grasso l’elemento dal quale non si può prescindere, in vista delle prossime Regionali.

Che non vedranno il rettore dell’Unimol candidato alla carica di governatore. “Al momento non ci sono le condizioni per una mia candidatura alla Regione, sia come consigliere che come governatore – ha precisato Palmieri – così come escludo il mio sostegno a ogni ipotesi di ‘inciucio’ o governo di salute pubblica”.