Le riflessioni di candidati e leader politici dopo i risultati definitivi dello scrutinio. La gioia incontenibile dei pentastellati, che fanno l’en plein e i primi commenti degli sconfitti.


CAMPOBASSO. L’onda del M5s come un fiume in piena. Un fiume che in Molise ha rotto gli argini. E che ha travolto centrosinistra e centrodestra. Provocando la ‘Caporetto’ del Partito democratico, formazione di maggioranza e di governo.

Senza appello i dati definitivi dello scrutinio, terminati oggi poco prima delle 13. Con 394 sezioni scrutinate su 394 al Senato il M5s ha sfiorato la quota secca del 45%, ottenendo il 44,99% di consensi. Cinque anni fa era al 26,6%. Diciotto punti in più. Una debacle per i dem, che si sono fermati al 14,4%. Nel 2013 avevano il 22% alla Camera e il 23% al Senato. Un dato che non può che colpire, così come l’8,51% della Lega, che ha pescato consensi soprattutto da Forza Italia, sceso al 16,07%. Liberi e Uguali al 3,56%. Alla Camera il M5s è andato ancora meglio: 45,21% e Pd a 14,06%, terzo partito dopo Forza Italia (16,65%), con la Lega all’8,95%. 

Sta di fatto che l’onda guidata da Luigi Di Maio ha portato in Parlamento quattro parlamentari pentastellati su cinque. Il quinto seggio non è scattato e sarà attribuito su base nazionale, ma solo perché gli attivisti nelle liste non hanno indicato un secondo candidato. E’ invece già certo che a sedersi in Senato saranno Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis, alla Camera Antonio Federico e Rosa Alba Testamento, eletti rispettivamente sul collegio di Campobasso e Termoli.

“Non è tempo di analisi del voto – il commento su Facebook di Vittorino Facciolla, candidato alla Camera per i Dem, sconfitto anche nel suo paese, San Martino in Pensilis – Ha vinto, alla grande, il Movimento 5 stelle. Complimenti a loro, ad Antonio Federico ed in bocca al lupo per il lavoro che dovranno svolgere, anche in favore della nostra Regione. Grazie ai tantissimi che mi hanno sostenuto pur sapendo di combattere una battaglia impari. Grazie al loro coraggio, alla loro passione, alla loro generosità”.

“Ho accettato di affrontare questa esperienza mettendoci la faccia – la riflessione dell’imprenditore Enrico Colavita, candidato al maggioritario del Senato per il centrosinistra – Ho confidato nell’unico progetto che ho ritenuto credibile. Resta la perplessità di sapere che i principi dell’impresa, unica dimensione in grado di poter produrre reddito e lavoro, non siano stati contemplati nell’agenda della campagna elettorale. L’augurio che rivolgo a tutti è, però, quello che il panorama possa delinearsi e che il Paese possa proseguire in quella stagione di riforme delle quali ha bisogno. Spero che la politica non perda l’occasione di porre al centro le esigenze, vere, dei giovani, a cui va oggi il mio pensiero”.

“Di questa esperienza – ha aggiunto Colavita – mi resta tanto dal punto di vista umano. Tornare a percorrere le strade, le piazze del Molise, tra la mia gente, ha avuto per me un valore inestimabile. Quell’entusiasmo dal quale sono stato avvolto in questa campagna elettorale che mi ha portato in tutti i centri della regione. Ma un’altra parte dell’entusiasmo dei molisani è andato nella direzione del cambiamento. Il mio augurio – ha concluso – è che, proprio i rappresentanti che i molisani hanno scelto possano ripartire da questo entusiasmo. A loro i miei auguri di buon lavoro, affinché sappiano ascoltare e interpretare le esigenze della nostra meravigliosa terra”.

“La sconfitta del Pd è stata come l’estinzione dei dinosauri, scomparsi in una notte per la polvere cosmica che colpì la Terra – il commento caustico di Maurizio Tiberio, coordinatore regionale di Idea – Anche stavolta tutto è avvenuto in una notte, in Molise come nel resto d’Italia. Travolto il Pd e travolto il governo Frattura. Il M5s ha vinto con questa portata perché il centrodestra non è stato in grado di intercettare il voto di protesta”.

Un risultato che non potrà che riflettersi per le Regionali del 22 aprile. “Per le Regionali è diverso – ha aggiunto Tiberio – credo che il centrodestra possa offrire l’unica alternativa seria e credibile al M5s. Certo, non lo nego, la strada è in salita, ma ci sono tutte le condizioni per giocarci la partita con gli uomini e le donne giuste. E con il programma giusto”.

C.S.