Isernia, imprenditore accusato di usura chiede il patteggiamento

Questa mattina l’udienza dal gup per il procedimento partito da un’operazione della Squadra Mobile che portò, nel 2015, all’arresto del 51enne. Ammesse le parti civili, ora la decisione passa al pm

ISERNIA. Ha chiesto il patteggiamento l’imprenditore isernino finito ai domiciliari nell’estate di due anni fa, con l’accusa di usura. Questa mattina l’udienza davanti dal gup Arlen Picano. Il pm Maria Carmela Andricciola dovrà decidere se dare il consenso all’istanza dell’imputato difeso dall’avvocato Fabio Milano. Intanto sono state ammesse al procedimento le parti civili. Tra loro c’è l’amministratore di una società, rappresentato dal legale Salvatore Mariani. All’uomo vengono contestati diversi episodi di usura, le cui vittime sono imprenditori locali, con tassi di interesse che andavano dal 24% al 465%.

La vicenda venne portata alla luce da un’indagine della Squadra Mobile della questura di Isernia che partì dalla denuncia di una delle  vittime, la quale riferì di essersi rivolta all’imprenditore per ottenere denaro in prestito, in quanto era noto che prestasse soldi a chi versava in stato di bisogno. Sulla base di queste prime dichiarazioni, dopo una lunga e complessa attività di indagine, i poliziotti della Sezione Narcotici iniziarono a rompere il muro di omertà e ad acquisire i primi elementi di riscontro a quanto denunciato.

Le indagini vennero coordinate dal procuratore capo Paolo Albano che, delegò in tempi diversi, due perquisizioni a carico dell’imprenditore che permisero di rinvenire nei locali nella sua disponibilità circa 190mila euro  in contanti e un numero elevatissimo di cambiali, assegni, scritture private ed altri documenti contabili che attestavano rapporti di credito/debito tra il 51enne e altri imprenditori locali. Gli elementi raccolti hanno consentito la richiesta di rinvio a giudizio. Si torna in aula il 22 giugno.