Nuovo viaggio tra meraviglie naturalistiche e ambientali del Molise


ISERNIA. Nelle zone perifiche di Isernia, ad est dell’abitato, sorgono alcune pinete di grande interesse naturalistico tra cui La Pineta di Colle Locito, di Colle la Guardia e quella di Isernia. La zona è caratterizzata da basse-medie pendenze le cui quote partono da 450 metri s.l.m. fino ad arrivare a 570 metri s.l.m..

Queste zone sono famose soprattutto per gli scavi del giacimento paleolitico della Pineta di Isernia che hanno dato alla luce resti di elefanti, bisonti, rinoceronti, orsi, cervidi, ippopotami associati a manufatti litici e da poco tempo anche di un dentino da latte di un bambino che risulta essere ad oggi il più antico resto umano d’Italia. Il territorio si presenta come un paesaggio tipico del piano bioclimatico collinare, ove le comunità vegetazionali si differenziano in base a variabili fisiche (pendenza, rocciosità, petrosità, esposizione, altitudine e rete idrografica superficiale), nonché dalla storia socio-economica dell’area. Una parte di questi boschi costituiscono un SIC (Sito di Interesse Comunitario) e zona ZPS (Zona di Protezione Speciale) identificata con codice NATURA 2000 IT7211115 e denominata proprio Pineta di Isernia.

Una percentuale molto alta del territorio in questione, circa l’80%, è coperto da boschi di conifere e in particolare da un antico rimboschimento a Pino nero di epoca fascista. Il sottobosco è invece costituito da latifoglie che hanno costituito un vero e proprio secondo bosco di altezza minore e che si estende in maniera continua sotto tutti i pini. Si tratta per lo più di specie arboree mediterranee come il Leccio e la Roverella che attualmente raggiungono anche i 12 m di altezza.

Di rilevante importanza è anche la presenza di aree a vegetazione boschiva e arbustiva che formano la tipica macchia mediterranea con la presenza della Clematide fiammella, del Terebinto, dell’Asparago, della Rosa di San Giovanni, della Cornetta dondolina e della Salsapariglia nostrana. Presenti anche porzioni di territorio in si riscontrano arbusti costituiti da Ginepro, Ginestra comune, Rosa canina, Prugnolo e Biancospino. Più vistose e colorate sono le orchidee presenti con varie specie tra cui l’Orchidea piramidale, l’Orchidea italica e l’Orchidea purpurea.

Per quanto riguarda la fauna l’esistenza del bosco aumenta, come sempre, di molto la presenza dei mammiferi legati ai boschi e alle aree seminaturali, come il Cinghiale e la Volpe. Presenti anche l’Istrice, il Tasso, il Riccio, la Faina e la Donnola. Tra i pini non è difficile vedere lo Scoiattolo comune europeo che sale fino in cima alle chiome dei pini per nutrirsi dei pinoli. Altro curioso frequentatore dei boschi è il Quercino, un simpatico roditore con abitudini prevalentemente notturne. Se si è fortunati è possibile incontrare anche il Capriolo, splendido cervide di piccole dimensioni dal mantello fulvo in estate e grigio-bruno in inverno.

Tra i rettili è possibile incontrare la Lucertola muraiola, la Lucertola campestre, il Ramarro, l’Orbettino, il Saettone, il Cervone e la Vipera (Vipera aspis).
L’avifauna è presente con una buona varietà di specie tra cui si annoverano il Saltimpalo, la Gazza, la Cornacchia grigia, lo Storno, la Passera d’Italia, il Fringuello, il Picchio verde, il Lui piccolo, il Merlo, la Ghiandaia, la Cinciarella, la cinciallegra e molti altri passeriformi. Nell’area in esame sono stati avvistate le seguenti specie di rapaci: il Gheppio, la Poiana, il Nibbio reale, il Nibbio bruno, il Falco pecchiaiolo e il Biancone per i rapaci diurni; l’Assiolo, la Civetta, l’Allocco e il Gufo comune per i rapaci notturni.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro