Nuovo viaggio alla scoperta delle bellezze naturalistiche del Molise


ROCCHETTA A VOLTURNO. Il fiume Volturno ha origine nel territorio di Rocchetta a Volturno e precisamente dalle scaturigini di Monte Rocchetta. Le sue acque limpide e cristalline formano un’ampia zona di risorgive che rappresentano un unicum nel contesto molisano per la presenza di specie animali e vegetali di particolare importanza.

Le sorgenti storicamente hanno assunto un’importanza strategica dal punto di vista dell’uso potabile con la costruzione di un acquedotto che riforniva l’abitato di Venafro da parte dell’Imperatore Augusto e ancora oggi visibili in alcuni tratti. Da non dimenticare anche i resti della cittadella monastica di San Vincenzo che cresceva proprio sulle sponde del Volturno a pochi chilometri dalle sorgenti, con la famosa “Cripta di Epifanio”, uno dei gioielli della cultura religiosa altomedioevale in Europa.

Dal punto di vista geologico l’area è ubicata in corrispondenza del limite per l’Appennino prevalentemente carbonatico dei monti Greco, della Meta e Venafrani e l’area, a prevalente componente terrigena, sannitico-molisana. La piana di Rocchetta a Volturno si presenta, dal punto di vista morfologico, con limitati accenni di movimentazione collinare e si raccordano con il ripido versante di Monte Rocchetta. Dal punto di vista idrografico l’elemento di notevole interesse è costituito dal fiume Volturno, il cui corso è condizionato dalla presenza di abbondanti depositi di travertino.

La vegetazione è rappresentata dalle tipiche piante che convivono con gli ambienti umidi e acquatici, infatti sono presenti ben due habitat di interesse comunitario. Uno si trova proprio all’interno o nei pressi delle sorgenti del Volturno, denominato “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition), dove è possibile trovare specie come la Brasca increspata, la Zannichellia delle paludi, il Giunco compresso, il Carice maggiore, il Ranuncolo a foglie capillari, la Scrofularia alata, il Coltellaccio maggiore e la Lisca a foglie strette. L’altro habitat è rappresentato dalle “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” dove si rinvengono il Salice bianco, il Salice ripaiolo, il Salice rosso, il Salice da ceste, il Salice dell’Appennino, il Pioppo bianco e l’Ontano nero.
Tra i monumenti arborei vanno segnalati alcune grandi querce di oltre 2 metri di diametro situate nelle vicinanze dell’area delle sorgenti.

Gli habitat acquatici e quelli terrestri, strettamente associati ai primi, determinano la presenza di specie animali (Vertebrati e Invertebrati) e di associazioni vegetali di grande importanza per la conservazione della biodiversità. L’ornitofauna è ricca e durante l’anno è possibile ammirare varie specie come il Germano reale, la Folaga, la Gallinella d’acqua, il Tuffetto, l’Alzavola, il Moriglione, la rara Moretta tabaccata, il Fischione, la Canapiglia, l’Airone cenerino e il Cormorano. Data l’abbondanza di risorse trofiche il sito è frequentato anche da vari rapaci diurni e notturni come la Poiana, il Gheppio, lo Sparviere, il Falco pecchiaiolo, il Nibbio reale, il Nibbio bruno, il Gufo comune, il Gufo di palude, la Civetta e l’Allocco.

Tra i mammiferi sono presenti il Lupo, che frequenta la zona di passaggio, l’onnipresente Volpe, il Cinghiale, il Cervo, il Capriolo, la Puzzola, il Tasso, la Donnola, la Faina, lo Scoiattolo e il Ghiro. Presente anche la elusiva Lontra straordinario animale legato all’acqua e agli ambienti salubri e che oggi in Italia è considerata ancora in pericolo di estinzione.

Per le sue caratteristiche naturali di notevole interesse per la conservazione della biodiversità l’area ricade nel Sito di Interesse Comunitario denominato ‘Fiume Volturno dalle sorgenti al fiume Cavaliere’, oltre che all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro