La riunione in programma venerdì. Oggi, nell’assemblea che si è svolta a Bojano, il via libera ai sindacati a portare avanti il confronto, ma con precise garanzie sul progetto industriale e sul reimpiego dei lavoratori


CAMPOBASSO. Gam, la trattativa per il passaggio dell’azienda al Gruppo Amadori si sposta a Roma, dove venerdì prossimo, 3 febbraio, ci sarà un vertice al Ministero dello Sviluppo. Una riunione alla quale parteciperanno i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che oggi hanno avuto il via libera dai lavoratori, al termine di un’assemblea nella quale non sono mancati momenti di tensione.

E che si è chiusa con la firma di un documento, nel quale si invita Amadori, che per il rilancio della filiera avicola molisana ha deciso di investire 9 milioni di euro, a presentare ed applicare il piano industriale. Chiesto anche l’impegno della Regione, chiamata a vigilare sul rispetto degli accordi, con particolare riferimento alla riassunzione dei lavoratori, anche in considerazione degli importanti investimenti pubblici effettuati. Ma sul fatto che il passaggio al Gruppo Amadori rappresenti una svolta epocale tutti hanno concordato. Anche quanti chiedono garanzie e assunzioni, che vadano ben oltre i 30 lavoratori che potrebbero essere impiegati nella produzione durante la prima fase.

“La vicenda Gam – ha commentato la segretaria generale della Uil Tecla Boccardo – è ad una svolta fondamentale ed occorre avere i nervi saldi. Guardiamo con molta attenzione al progetto che il Gruppo Amadori sta predisponendo per il rilancio della filiera avicola molisana. Ma non ci facciamo guidare dall’approssimazione. Per quanto ci riguarda, l’importante è che si tratti di un vero progetto, di ampio respiro con investimenti veri, con un’opera di adeguamento delle strutture produttive e qualificazione dei lavoratori, un rilancio dell’attività produttiva che possa creare occupazione diretta stabile e un indotto economico qualificato.

“Quello che ci preme, però – ha concluso la sindacalista – è anche un alto livello di responsabilità da parte degli amministratori locali. Qualcuno puntava, forse, su altri competitori, taluni accarezzano ancora oggi l’idea dello spezzatino che distruggerebbe la filiera e metterebbe a repentaglio l’idea forte che fa ripartire l’intero settore. La politica locale fornisca le risorse economiche di propria competenza, semplifichi e acceleri le procedure, si occupi di assicurare un reddito ai lavoratori al momento in attesa di essere nuovamente occupati”.