Lo hanno detto i pentastellati, per i quali la Giunta non taglia i costi della politica. A essere tagliato è stato invece Sandro Arco, rimosso dalla direzione della Fondazione Molise Cultura


CAMPOBASSO. Il M5s vota no al Bilancio di previsione votato in nottata. “La Giunta – hanno detto Antonio Federico e Patrizia Manzonon taglia i costi della politica e per i molisani non ci sono prospettive”. Ad essere stato tagliato, hanno invece rimarcato gli attivisti, è stato Sandro Arco, rimosso dalla direzione della Fondazione Molise Cultura, “una carica che ha ricoperto per anni passando indenne al cambio di varie legislature e che l’ultima volta è stata rinnovata con un bando che ha sollevato mille dubbi”.

“Il Documento di economia e finanza 2017-2019 – ha detto il M5s – appare una serie di ‘vorrei ma non posso’ e un riassunto di tante promesse già tradite in passato. È evidente la delusione che coinvolge vari settori: sport, cultura, lavoro, ambiente. Pesano le poche entrate a libera destinazione, quest’anno previste per 144 milioni di euro (erano 158 milioni nel 2015), che servono appena a gestire l’ordinario. Gran parte dei risparmi messi insieme negli anni sappiamo bene come sono stati vanificati dai buchi di bilancio del passato e quindi ora abbiamo un ristrettissimo spazio di manovra. Nel documento si parla di attuazione di Piani strategici, come quelli dell’acqua, dell’aria o il Piano energetico, ma ancora nessuno di essi è operativo; si parla di Piano di gestione rifiuti, ma la raccolta differenziata è ferma a percentuali risibili; investimenti per sviluppo e crescita stentano”.

“Sulla legge di stabilità – hanno aggiunto i Cinque stelle – abbiamo provato ad intervenire ancora sulle indennità dei consiglieri, cercando di ridurle almeno del 15%, come abbiamo cercato di eliminare le indennità di funzione e ridurre il rimborso spese per l’esercizio del mandato del 70%. Ci hanno detto no. Su questo tema il governo è riuscito a peggiorare il già pessimo cosiddetto sistema previdenziale contributivo. Abbiamo tentato di porre argini, ma niente: un sistema previdenziale che consente di andare in pensione dopo cinque anni non è altro che un vitalizio mascherato”.

“In merito alla legge collegata al Bilancio di previsione abbiamo chiesto maggiore trasparenza per la Centrale unica di committenza, che gestisce gli appalti di beni e servizi per la regione e gli enti convenzionati, e per il Comitato consultivo per gli appalti pubblici. Mentre attendiamo di vedere realizzati tutti i buoni propositi della Giunta, la nostra opposizione non cambia rotta. Continueremo la nostra opera di controllo attraverso atti ispettivi, ma anche con proposte che finora o giacciono in commissione per anni o vengono respinte per poi essere ripresentate dal governo regionale”.