Si è chiuso a Campobasso il processo a carico di dodici imputati, accusati di aver utilizzato per scopi personale fondi destinati a progetti


CAMPOBASSO. Tutti assolti dall’accusa di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste. Lo ha stabilito il tribunale di Campobasso nei confronti dei dodici imputati, tutti appartenenti al mondo della scuola, finiti sotto processo perché ritenuti responsabili di aver utilizzato per scopi personali fondi destinati a progetti scolastici. I fatti risalgono al periodo che va dal 2006 al 2009. 

Nell’inchiesta erano stati coinvolti funzionari dell’Ufficio Scolastico regionale, professori e impiegati. La sentenza è arrivata alle 18 dopo quattro ore di camera di consiglio. “Il fatto non sussiste” per quanto riguarda l’accusa più grave, appunto quella di associazione per delinquere. “Le uniche condanne inflitte – riferisce l’Ansa – sono state quelle a due anni per peculato a Giuseppe Marano e Giuseppe Anzovino. Per diversi imputati è stata anche sentenziata la prescrizione relativamente al reato di abuso d’ufficio”.

“Siamo molto soddisfatti, finisce un incubo e viene riconosciuta la correttezza dell’operato del direttore generale”, ha commentato dopo il verdetto l’avvocato Mariano Prencipe, difensore dell’ex numero uno dell’Ufficio Scolastico Regionale, Giuseppe Boccarello. L’accusa aveva chiesto condanne tra due e sette anni. Le motivazioni della sentenza si conosceranno entro novanta giorni.