Oggi pomeriggio la seduta monotematica. Chiesto l’intervento del Governo Renzi e l’utilizzo dei fondi contenuti nel ‘Patto per il Molise’. Davanti a Palazzo D’Aimmo il presidio dei lavoratori, preoccupati per il loro futuro


CAMPOBASSO. Salvare lo Zuccherificio di Termoli. Questo l’impegno assunto dal Consiglio regionale del Molise, riunito oggi pomeriggio in seduta monotematica. La riunione è cominciata poco dopo le 16. Fuori da Palazzo D’Aimmo un presidio dei lavoratori dello Zuccherificio e con loro i dipendenti della Gam e una delegazione di cantonieri. Tutte vertenze di lavoro aperte. Nonostante la pioggia un centinaio di persone ha atteso notizie davanti all’edificio, altri sono entrati negli spazi destinati al pubblico per assistere al dibattito. E chiedere alla politica “una soluzione concreta che garantisca un futuro allo stabilimento di Termoli”.

Soluzione bipartisan cercata dai consiglieri, di maggioranza e di opposizione. Che hanno chiesto un impegno della Giunta Frattura con il Governo. Anche alla luce dell’approvazione dell’Area di crisi non complessa per il Basso Molise. Con un ordine del giorno, che si rifà al documento approvato dai sindacati nazionali di categoria, Michele Petraroia ha chiesto di utilizzare tutti gli strumenti possibili, dai fondi Fsc 2014-2020 alle risorse contenute nel Patto per lo sviluppo del Molise, che il premier Matteo Renzi ha firmato con il governatore del Molise Paolo di Laura Frattura il 26 luglio scorso.

“Occorre garantire la continuità aziendale e salvaguardare i livelli occupazionali”, ha detto nel suo intervento Massimiliano Scarabeo, che ha invitato l’esecutivo Frattura ad adottare anche provvedimenti straordinari. Per salvare l’azienda, è stato detto da diversi consiglieri. Un pezzo della storia del Molise. “Tutti gli strumenti che saranno attivabili – ha detto l’assessore alle attività produttive Carlo Veneziale – saranno utilizzati. Per i lavoratori si va dall’assegno di ricollocazione a percorsi di riqualificazione professionale”. Parlare di ricapitalizzazione, ha invece rimarcato l’assessore all’agricoltura Vittorino Facciolla, è invece una strada non praticabile. Mentre si attende ancora l’esito della nuova asta pubblica. Dopo che tutte le precedenti sono andate deserte. Mentre il prezzo di vendita della struttura è crollato.

La seduta si è conclusa con l’intervento del governatore Frattura. “Se parliamo del rilancio dello Zuccherificio – ha detto il presidente – si segue una procedura dettata dalle leggi che regolamentano le procedure fallimentari. O interviene un potenziale acquirente o si procede con lo ‘spezzatino’ aziendale, altre soluzioni non ci sono. Cosa diversa – ha aggiunto Frattura – è la salvaguardia dei 70 lavoratori, un impegno che dobbiamo assumere tutti insieme. Certo c’è l’impegno di tutti affinché la zona del Basso Molise sia ricompresa tutta nell’Area di crisi non complessa. Serve però un salto di qualità – ha concluso il governatore – per assumere una norma specifica che accompagni questi 70 lavoratori, indipendentemente dalle sorti dello stabilimento, sia che continui a produrre zucchero sia che venga riconvertita la produzione”.

C.S.