Replica delle associazioni ‘Liberamente insieme’ e ‘Promosam’ alle dichiarazioni del Sindacato di Polizia penitenziaria che aveva denunciato la mancanza dello psicologo nel penitenziario da un anno e mezzo


CAMPOBASSO Gli episodi di tensione avvenuti nel carcere di Campobasso non possono essere attribuiti a patologie psichiatriche. Dura replica dei presidenti delle associazioni degli utenti ‘Liberamente insieme’ e della Promozione della salute mentale ‘Promosam’, composta da operatori cittadini e familiari, alle affermazioni fatte dal segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo. Che ha dichiarato che i detenuti del carcere del capoluogo regionale non hanno lo psichiatra da un anno e mezzo. Per poi ricordare i casi di tensione e di violenza avvenuti nel penitenziario nell’ultimo periodo.

“Non si può associare la violenza alla pschiatria – hanno dichiarato i responsabili delle due associazioni – le statistiche parlano chiaro e dicono che le persone con malattie mentali sono quelle che commettono meno reati contro terzi. Noi riteniamo e lottiamo affinché siano separate sul piano culturale e procedurale le persone affette da disturbo mentale grave, che non superano le 2 unità ogni 100 detenuti, di pertinenza della psichiatria, dalle persone psicopatiche o antisociali, il cui comportamento violento dipende dalla persona e non dalla malattia mentale”. Per ‘Liberamente insieme’ e ‘Promosam’ non si può offendere con dichiarazioni strumentali coloro che “il problema della malattia mentale, quella vera e che necessità degli psichiatri, la vivono quotidianamente a casa”.