ISERNIA. Se i presupposti della nuova amministrazione sono quelli del primo Consiglio comunale, tanto vale rimettere il Comune di Isernia nelle mani di un commissario prefettizio. Non usa mezzi termini Raimondo Fabrizio, consigliere di Forza Italia a Palazzo San Francesco. A 24 ore dalla chiusura della prima assise, l’avvocato non manca di evidenziare una serie di  circostanze “assolutamente da bocciare” emerse nel corso della seduta.

“Partiamo dalla votazione del presidente del Consiglio comunale – spiega Fabrizio – con la scelta di Peppino Lombardozzi che non è assolutamente opportuna dal punto di vista politico, vista la stretta parentela con un dirigente del Comune. Nulla di personale, ma si poteva guardare oltre. Senza contare che il neo eletto non ha aperto il dibattito ai consiglieri dopo la presentazione delle linee programmatiche del sindaco. Una cosa che non si è mai verificata e che non è scritta da nessuna parte. Sempre a proposito di opportunità – ha precisato Fabrizio – aggiungo che il primo cittadino è venuto in assise senza i decreti di nomina, facendo in modo che a votare il presidente del Consiglio fossero anche gli assessori in pectore e non i surrogati, visto che i nominati avrebbero dovuto dimettersi per legge. Circa la giunta, inoltre, non si può non rimarcare il fatto che sette assessori, più l’ottavo che dovrà nominare per aver colpevolmente dimenticato la quarta quota rosa, sono davvero tanti. Una giunta a nove, dunque, computando il sindaco: in proporzione al numero degli eletti, gli assessori sono più a Isernia che a Roma o Torino. Passi la spending review che consentirà di mantenere i costi inalterati, ma c’è davvero bisogno, a Isernia, di tutti queste persone?”.

Infine, la ciliegina sulla torta: “La scheda in più durante la terza votazione del presidente. Trentadue schede per 31 presenti: mai vista una cosa del genere, al dilettantismo non c’è mai limite”.

La verità, secondo l’esponente forzista, è che “la città è diventata subito terreno di scontro in vista degli assestamenti delle prossime Regionali. Per quanto mi riguarda – ancora Fabrizio – garantisco un’opposizione onesta e puntuale. Ma il sindaco dovrà dimostrare di avere la schiena dritta, senza piegarsi alle logiche politiche di turno. Se lo farà, considerando i numeri dalla sua, potrà fare una rivoluzione: e in tal caso, eccoci qua. In caso contrario – conclude – non faremo sconti, sia ben chiaro. Ma a quel punto, seppure con rammarico, dico che è meglio che torni il commissario Saladino”.