ISERNIA. Avevano sottratto al fisco un imponibile di circa 10 milioni di euro, omettendo di pagare l’Iva per 2 milioni di euro. E’ quello che ha accertato la Guardia Finanza di Isernia, che nell’ambito di una complessa indagine ha effettuato due verifiche nei confronti di altrettante società di elettroforniture. Le società, operanti su tutto il territorio molisano nel campo delle forniture di materiale elettrico, civile ed industriale, secondo i finanzieri avevano frodato il fisco mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, raggiungendo così i picchi di evasione accertati.

Il lavoro certosino svolto dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria, con le indagini coordinate dalla Procura di Isernia, hanno consentito di avanzare al Giudice per le indagini preliminari una proposta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, concesso dall’autorità giudiziaria fino a concorrenza delle imposte evase, pari a 2 milioni e 649mila euro. Gli accertamenti bancari e patrimoniali, svolti nei confronti dei cinque soggetti indagati, hanno permesso alle Fiamme gialle di recuperare risorse finanziarie, quote societarie e beni immobili, per un ammontare di oltre 700mila euro, tutti cautelati a garanzia del debito tributario maturato nei confronti dell’Erario.

Il Procuratore della Repubblica, Paolo Albano, ha espresso la sua personale soddisfazione per il risultato raggiunto, visto che è stato sequestrato il patrimonio accumulato dagli indagati, garantendo così un sicuro introito per le casse dello Stato. Come si apprende dall’Ansa il sequestro di beni eseguito dalla Guardia di Finanza rientra nell’inchiesta ‘Alta Tensione’, inchiesta riguardante l’ex assessore regionale del Pd Massimiliano Scarabeo. Proprio Scarabeo, insieme a suo fratello, finì ai domiciliari nel giugno 2015 con l’accusa di truffa e frode fiscale. L’indagine è conclusa e a breve potrebbe essere fissata l’udienza preliminare.