Il vice presidente della Camera Di Maio ha detto che in Molise ha visto “strutture nuove di zecche costruite con i soldi dei contribuenti che ospitano cliniche private e vecchie strutture dove invece ci sono ospedali”.
Quando l’abbiamo sentito, alla Cantina Iammacone, subito si è aperta la discussione. E Ruzzone si è incazzato come a un ulivo di Venafro.
Ha detto che pure nell’edilizia “ci stanno strutture nuove di zecche costruite con i soldi dei contribuenti che sono di proprietà dei privati e gli uffici pubblici stanno in affitto dai privati che tengono le proprietà coi soldi pubblici”.
Anche i professionisti più ricchi “tengono la struttura fatta coi soldi dei contribuenti perché da là arrivano le parcelle e le consulenze grosse che se aspetti che ti paga un privato e mo li vedi i soldi. E intanto Mario Fregone si deve pagare l’avvocato con la sua pensione, per risolvere la questione della finestra che il vicino di casa ha aperto a trenta centimetri dalla finestra del cesso suo, che quando vanno a fare le loro cose, parlando con decenza, si guardano negli occhi”.
Anche i managèr affermati “si sono fatti la posizione con i soldi pubblici e mo il figlio di Recchiamoscia sta disoccupato e si crocca la droga”.
Iammacone ha detto che pure Annina Menabballe, che prima si accattava i vestiti da internet e li faceva arrivare con il corriere Bartolini, mo se li piglia direttamente all’Attulett di Tonino Ginz, che pure quelli l’ sem’ pagat’ nu.
E, però, persino Iammacone, che fa tanto lo sbruffone, si è ristrutturato la Cantina con i soldi del terremoto del 1984. E mo ci aumenta la Peroni a due euro e cinquanta”.
Kess’è.