CAMPOBASSO. Rifiuti abruzzesi nell’inceneritore di Pozzilli, la polemica non si arresta. L’ex governatore del Molise Michele Iorio attacca l’assessore all’ambiente Vittorino Facciolla. “Si è intestato il merito di aver approvato il piano dei rifiuti – ha dichiarato Iorio – ma l’incarico lo avevamo affidato noi e il piano era pronto nel 2012. Lui ha aspettato tre anni per approvarlo e si vanta pure. Anche il finanziamento ai comuni per la raccolta differenziata è tutto merito del centrodestra”.
Iorio contesta poi le dichiarazioni dell’assessore sulle responsabilità del vecchio governo regionale in materia di energia. “Non è vero – rimarca – che abbiamo trasformato un biodigestore in termovalorizzatore. Noi abbiamo accettato di trasformare un inceneritore vecchia maniera in un termovalorizzatore tra i più moderni d’Italia. Non è vero – aggiunge l’ex governatore – che volevamo impiantare un secondo termovalorizzatore a Montagano ma stavamo valutando il progetto di un digestore anaerobico che avrebbe eliminato, nel ciclo dei rifiuti, anche la fase della termovalorizzazione”. Iorio poi chiede la revoca dell’accordo con l’Abruzzo, e paventa il possibile aumento del quantitativo di rifiuti da bruciare nell’impianto di Pozzilli, dalle attuali 93.500 tonnellate fino a 150.000 tonnellate. “Potrebbe essere il Governo nazionale a pretenderlo”, afferma.
Elemento questo sottolineato anche dal senatore di Ncd Ulisse Di Giacomo. “Dai dati Ispra allegati al Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sui termovalorizzatori – afferma Di Giacomo – emerge che il fabbisogno totale di incenerimento per l’Abruzzo e il Molise per il 2013 era di 135.000 tonnellate all’anno (100.000 per l’Abruzzo e 35.000 per il Molise). Quindi Frattura e Facciolla – ha evidenziato ancora il parlamentare molisano – nella Conferenza delle Regioni hanno millantato una capacità dell’impianto di Pozzilli di molto superiore a quella attualmente autorizzata. Gli stessi numeri contenuti nel ricorso di Hera al Tar Molise. Sarà una coincidenza – conclude Di Giacomo – ma è tutto molto strano”.