CAMPOBASS0 Troppi ritardi per il completamento del progetto regionale dell’area di crisi complessa Campobasso-Venafro, che potrebbe portare in Molise investimenti per 150-200 milioni di euro. Un’occasione importantissima per superare la crisi. Questo il parere di Franco Spina, segretario organizzativo della Flai Cgil, che chiede alla Regione di presentare al più presto un piano organico di sviluppo. Per rilanciare i settori più in difficoltà e dare risposte ai lavoratori che hanno perso l’occupazione.
“Dopo che, il 7 agosto 2015, il ministero dello Sviluppo Economico ha accettato le condizioni per il riconoscimento dell’area crisi industriale – ha dichiarato Spina – e a seguito dell’insediamento del tavolo di concertazione tra la Regione e le parti economiche-sociali, avvenuto il 10 novembre, non vi è traccia del percorso costitutivo di una proposta organica, per concludere la procedura entro 9 mesi dall’emanazione del decreto di riconoscimento”. Lo scopo dell’area di crisi, ha rimarcato il sindacalista, risiede proprio nella capacità di risposta concreta e veloce ad una situazione di criticità straordinaria di un territorio. “Ma dopo 5 mesi di attesa e poche dichiarazioni di intenti enunciati al tavolo regionale, nulla altro è dato sapere”.
La Cgil auspica che il ritardo accumulato, la mancata convocazione del tavolo e l’assenza di una proposta, non siano dovuti a ripensamenti o riprogrammazioni, sia sull’individuazione del territorio coinvolto, sia sulle scelte strategiche da compiere.
“E’ fondamentale ripartire dal territorio – afferma ancora Spina – dalla crisi dei settori agroalimentare, tessile, meccanico e edile, dalla necessità di prevedere investimenti nuovi, ma anche di attivare percorsi a salvaguardia per i lavoratori espulsi dalle aziende in crisi. Serve – conclude il segretario della Flai – un piano organico di sviluppo regionale, che contempli l’integrazione delle varie misure economiche a disposizione, per rilanciare il fragilissimo tessuto economico e produttivo, dando una visione nuova e piena di prospettiva al Molise e ai tanti disoccupati e cassaintegrati”.

C.S.