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Gioco d’azzardo patologico: cause, sintomi e cure

di Lillina Di Nunzio

ISERNIA. State giocando d’azzardo ogni volta che rischiate di perdere denaro e beni e quando perdere o vincere è deciso dalla sorte.
Ci sono molti modi di giocare d’azzardo, inclusi giochi al casinò, bingo, slot machine, biglietti della lotteria o gratta e vinci, puntando sui giochi di carte, sui cavalli, scommettendo sulle partite di sport, giocando su internet, speculando sulle azioni di borsa. Il problema creato dal gioco d’azzardo non è solo la perdita di soldi. Le conseguenze, infatti, possono influire sulla vita di una persona in tutto il suo complesso: il gioco diventa un problema quando interferisce con il lavoro, la scuola e altre attività quotidiane, danneggia la salute mentale, fisica o l’aspetto finanziario, compromette la reputazione, causa problemi con amici o familiari.

Il gioco d’azzardo è stato riconosciuto ufficialmente come patologia (Gap – gioco d’azzardo patologico) nel 1980 dall’Associazione degli psichiatri americani ed è stato classificato nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm) come ‘disturbo del controllo degli impulsi non classificati altrove’. Il Dsm ha definito il Gap come un’comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che comprende gli aspetti della vita personale, familiare e lavorativa del soggetto’.

Il Gap può essere anche definito come una ‘dipendenza senza sostanza’, che in alcuni casi si accompagna all’uso di sostanze stupefacenti e/o di alcool, a problemi emotivi, affettivi, sessuali o a disturbi da deficit dell’attenzione con iperattività. Inoltre, i giocatori possono essere a rischio di sviluppare condizioni mediche generali correlate allo stress e all’ansia come ipertensione, ulcera peptica ed emicrania.
Le opportunità di giocare d’azzardo sono dappertutto. Il fatto che il gioco è molto in voga, largamente accettato e fortemente pubblicizzato, fa sì che sempre più persone giochino e lo facciano più spesso. Molti non sono consapevoli dei rischi, per cui sviluppano dei problemi senza rendersi conto di ciò che sta succedendo. Altri agiscono senza problemi, considerando il gioco come divertimento o come modo di passare il tempo con amici. Sperano di vincere, ma non lo ritengono essenziale. Alcuni soggetti cadono nella dipendenza quando cercano di rifarsi delle perdite, o perché devono trovarsi ‘al centro dell’azione’ e non perdere quella che potrebbe essere una buona occasione. Altri hanno fonti di stress personali che fanno del gioco uno svago gradito.

Le problematiche che affrontano le persone che giocano non sono uguali. Possono presentarsi da moderate a severe, a seconda della tipologia del giocatore stesso: i giocatori sociali più seri lo fanno regolarmente per divertimento, ma non mettono il gioco prima della famiglia o del lavoro. Chi gioca eccessivamente, invece, ha problemi di lavoro, di famiglia, adi micizia e finanziari. Tali persone si riscontrano in tutti i range di età, di reddito, etnici e professionali. Molti hanno sentimenti ambivalenti verso il gioco: sanno di causare problemi a coloro che amano e odiano se stessi, ma la necessità di giocare è troppo forte. Pensano di non poter rinunciare a tutto il tempo e alle emozioni che hanno investito nel gioco. In pratica, non possono accettare che non recupereranno mai i soldi che hanno perso.
Il primo passo per coloro che hanno una dipendenza di gioco sta nell’accettare le proprie perdite e non sperare in una grossa vincita. Solo allora potranno riavere il controllo sul loro comportamento verso il gioco e verso la vita.
Una persona è più a rischio se ottiene una grossa vincita all’inizio della sua esperienza: denota da subito problemi col denaro e molto spesso può aver

avuto una perdita recente o un cambiamento di un aspetto della vita privata.
Il soggetto può giocare anche per estraniarsi da una preoccupazione riguardante la salute oppure il dolore fisico, si sente spesso solo, ha pochi interessi o passatempi e avverte che la sua vita manca di scopo, si sente annoiato e usa non solo il gioco, ma spesso anche alcool o altre sostanze per superare pensieri o eventi negativi. Un fattore di rischio può essere correlato altresì allo stato d’animo scontento o ansioso, probabilmente derivante da abusi o traumi precedenti.

Alcuni dei segnali più comuni sono la sparizione equivoca di soldi da casa o dal conto bancario e l’aumento della riservatezza e dell’irritabilità della persona quando si tratta di denaro. A questo punto, gli input successivi saranno sicuramente la richiesta di prestiti da amici o tramite carte di credito, pagamenti trascurati, oppure il caso in cui la persona accetta un lavoro extra ma i soldi ricavati non si vedono.
I segnali emotivi, invece, comprendono l’estraniazione del soggetto dalle persone che fanno parte della sua vita: egli è spesso nervoso e distratto, ha sbalzi d’umore e improvvisi scatti d’ira e si sente soddisfatto solo se sta vincendo, si lamenta di noia, è depresso e potrebbe esprime intenzioni suicide (una persona depressa ha frequenti sbalzi d’umore, perdita dell’appetito e disturbi del sonno). Da tenere presente, in queste situazioni, è che il giocatore tende a mentire su qualsiasi cosa, oltre al suo problema. I cambiamenti nella personalità, di conseguenza, sono l’astensione dal fare ciò che prima gli dava piacere, la mutazione delle abitudini nel dormire, del comportamento sessuale o di appetito, non fare quello che si promette o creare delle scuse, usare alcool e altre sostanze con maggiore frequenza, non accudire bene i figli, cambiare amici (gli adolescenti in particolare), problemi di salute o di stress (i più comuni sono emicranie e disturbi gastro-intestinali) e non desiderare di spendere soldi in nessun’altra cosa eccetto che per il gioco. Esistono anche segnali relativi agli orari: chi gioca in maniera patologica è spesso in ritardo sul lavoro o a scuola e si assenta per lunghi periodi di tempo senza spiegazione.

La famiglia può essere coinvolta nei problemi dei giocatori dipendenti. Una crisi finanziaria fa sentire il nucleo familiare spaventato, irato e tradito. Alcuni membri possono provare vergogna, dolore, paura, confusione e mancanza di fiducia. Da qui, può derivare l’isolamento del soggetto con problemi, anche nel caso in cui il partner non vuole essere emotivamente o fisicamente vicino a chi lo ha deluso. Contemporaneamente, le persone affette dal problema evitano gli altri perché sentono vergogna. Anche le amicizie possono troncarsi per i debiti non saldati.

Quando si tratta di un genitore o di un’altra persona che accudisce dei bambini ad avere un problema, questi ultimi possono sentirsi dimenticati, depressi e arrabbiati. Possono pensare di aver causato loro stessi il problema e che se fanno i ‘bravi’ tutto si sistemerà. Alcuni, in casi particolari, trovano la forza e il coraggio di badare ai fratelli più piccoli, per evitare di farli sentire ancora più trascurati e, allo stesso tempo cercano, per quanto possibile, di aiutare il genitore. Tale responsabilità causa loro stress: possono perdere fiducia nell’adulto, rubare o cacciarsi nei guai a scuola, cercando di attirare l’attenzione attraverso l’assunzione di alcool o droghe, giocando loro stessi d’azzardo o violando la legge. È importante, per aiutarli, far capire loro che non sono la causa dei problemi: devono far ritorno a una vita familiare equilibrata e un’infanzia normale.
Inoltre, si può cadere in fenomeni di violenza. Problemi con il gioco possono portare all’abuso fisico oppure emotivo del partner, di un genitore anziano o di un bambino.

La consulenza può rappresentare un’occasione per esplorare tutte le opzioni e decidere cosa è meglio per il soggetto in crisi, la sua famiglia e i suoi affetti. La consulenza è, di fatto, il luogo dove ci si siede e si parla di ciò che avviene nella vita. È sicura e confidenziale, entro i limiti della legge e nessuno giudicherà mai chi si confida. I consulenti sono professionalmente qualificati a comprendere i problemi delle persone. Si può decidere insieme a loro quanto di frequente andare e di cosa parlare. Una consulenza può essere individuale, di coppia o per l’intera famiglia. Può essere d’aiuto alla persona con problemi di dipendenza dal gioco nel trovare alternative, nell’identificare quali sono i suoi stimoli al gioco, nell’identificare credenze false che potrebbero causare i problemi e nel trovare modi per affrontare l’impulso di giocare.
Com’è possibile far smettere di giocare d’azzardo una persona? Sfortunatamente, non si può. La gente decide da sola se smettere o meno, si deve essere motivati. Se si minaccia, si offrono doni o si punisce la persona, potrebbe essere più un male che un bene. Questa mancanza di controllo può essere frustrante per le famiglie eppure, con un po’ di accorgimenti, si può avere un ruolo importante per incoraggiare al cambiamento.

Alcune idee che hanno aiutato tante altre famiglie e che possono dare supporto alla persona con un problema di gioco, oltre a ripristinare un equilibrio sano alla famiglia, comprendono: capire le fasi di cambiamento, dire alla persona come il gioco abbia influito sulla famiglia e voi stessi – rimanendo sempre molto calmi quando se ne parla – non giustificare la persona e non esonerarla dal passato o dalle azioni personali, prendersi cura di se stessi e riordinare la condizione finanziaria, ricostruire la fiducia, chiedere aiuto. Sì, perché come può ricevere aiuto una persona con problemi di gioco, possono ricevere aiuto anche i suoi familiari. Il governo dell’Ontario, in proposito, riserva una parte dei proventi delle slot machine dei casinò per pagare una linea telefonica di riferimento per persone affette dal problema del gioco d’azzardo, per ricerche sul problema del gioco in sé, per l’istruzione sull’argomento al pubblico e per professionisti della salute mentale. E’ importante sapere che cure gratuite con relativa consulenza sono disponibili a chiunque abbia problemi con il gioco, anche non direttamente.

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