ISERNIA. “Fuori i documenti relativi ai piani operativi portati al tavolo ministeriale”. Lo chiedono medici e infermieri dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, che questa mattina si sono riuniti in assemblea insieme all’Ordine dei Medici e all’Anaao Assomed, per capire quale sarà il futuro del presidio sanitario pentro e delle altre strutture regionali. Il tempo degli annunci è finito e ora gli operatori vogliono risposte concrete. Continua dunque la mobilitazione contro i tagli alla sanità regionale. Come a Campobasso, anche a Isernia è arrivato il ‘no’ secco al trasferimento ai privati e alla soppressione dei servizi che finirebbero con il trasformare l’ospedale di Isernia in una sorta di poliambulatorio.

ferdinando carmosino“Il silenzio del governatore – ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia Ferdinando Carmosino – sui contenuti del documento relativo ai pani operativi della sanità molisana non ammette più scusanti. Ormai da mesi si continua a offendere l’intelligenza di quanti lavorano senza soluzione di continuità, nonostante gli organici ridotti e le notevoli carenze non dipendenti dagli operatori. Tutto questo per garantire il diritto alla salute sancito all’articolo 32 della Costituzione, ben noto agli operatori sanitari di qualsiasi livello e grado ma, probabilmente, dimenticato dalla classe politica”.

“La cosa drammatica – ha detto Lucio Pastore, portavoce del comitato in difesa del Veneziale – è che noi non abbiamo nessun documento su cui ragionare, per cui non sappiamo se questo è l’unico effetto dei piani operativi o se c’è altro. E’ la cosa più assurda che potesse succedere e noi dobbiamo pensare a una riorganizzazione senza sapere in quali termini deve avvenire. Logicamente sì, è stato annunciato che temporaneamente (ma si sa che il temporaneamente poi diventerà definitivo) ci sarà la chiusura della Pediatria e del punto nascite. E questo vuol dire depotenziare la struttura e, nello spazio di quattro cinque anni, chiuderla. Stiamo assistendo a una mutazione genetica del sistema sanitario”.

Durante l’assemblea è venuta fuori anche un’altra notizia, per nulla rassicurante: sei case famiglia su tredici in Molise verranno chiuse.