MONTAQUILA. Raccapricciante ritrovamento ieri pomeriggio nelle campagne del piccolo comune isernino. Mamma e figlio, durante una passeggiata appena fuori dal centro abitato, si sono imbattuti nel macabro ritrovamento. La scena che si è presentata davanti ai propri occhi è stata agghiacciante. Ad un cancello era legata, con una corda d’acciaio, la carcassa di una volpe. L’animale, ovviamente privo di vita, era letteralmente ‘appeso’ per la coda alla struttura di tavole che fungeva da cancello della zona disabitata. Sul corpo dell’animale erano presenti numerosi ed evidenti segni di tortura, segno delle presunte sevizie patite dal boia. Il quadrupede, inoltre, nella bocca aveva un petardo inesploso, come se il destino avesse voluto risparmiare ulteriori sofferenze alla bestia.
Gli autori della scoperta hanno immediatamente avvertito i volontari dell’Organizzazione Internazionale Protezione degli Animali (Oipa) che prontamente si sono rivolti agli agenti del Corpo Forestale dello Stato per gli accertamenti di rito. La carcassa è quindi stata presa in consegna dalla Forestale che ha disposto l’esame autoptico. Naturalmente i volontari hanno denunciato il fatto all’Autorità Giudiziaria, diffondendo anche una foto dell’animale e lanciando un appello a chiunque volesse fornire informazioni, anche in forma anonima, sull’accaduto. Infine, la carcassa è stata consegnata alla struttura veterinaria dell’Asrem per l’adempimento dell’esame autoptico.
Il maltrattamento di animali è punito molto severamente, con pene che prevedono anche l’arresto, dalla legge italiana. L’autore del macabro gesto rischia parecchio. E’ probabile che il colpevole abbia messo in quel posto l’animale dopo averlo catturato in una trappola, circostanza che aggraverebbe la posizione del reo.
                                                                                                                                                                                                       Francesco Clemente