CAMPOBASSO. Ancora nulla di concreto da Palazzo Moffa in tema di tagli ai costi della politica. Renzi ha recentemente avviato l’iter del disegno di legge che riduce le indennità dei consiglieri regionali equiparandole agli stipendi dei sindaci delle città capoluogo. Torna, dunque, sul tavolo di discussione della commissione competente un tema che ha molto fatto discutere, tanto che sullo stesso tavolo giace la proposta di iniziativa popolare, sottoscritta da seimila elettori, che vorrebbe ridurre a 5mila euro mensili gli stipendi dei consiglieri. Spetta ora a Salvatore Micone e Nunzia Lattanzio, delegati ad hoc dalla commissione, rivedere i costi della politica in considerazione della volontà dei cittadini e delle disposizioni nazionali. Stando alle parole della consigliera, il primo passo sarà fissare un incontro con la commissione Affari costituzionali, nelle persone dei senatori Finocchiaro e Calderoli, per trasmettere loro la volontà dei cittadini molisani firmatari della proposta. Dopodiché, la Lattanzio assicura che a settembre un nuovo incontro sarà utile per assumere decisioni concrete che rispettino sia la volontà dei cittadini che le disposizioni nazionali.
Intanto, però, non si placano le proteste degli ‘indignati’, convinti che tale temporeggiamento sia utile solo a dilazionare i tempi per approvare la nuova legge sulle indennità e annunciano, perciò, nuove iniziative di protesta. Sul tema è intervenuto anche il presidente della Corea, la Commissione regionale anticorruzione Vincenzo Musacchio, il quale ha chiesto al consiglio regionale di allineare da subito gli stipendi all’indennità del sindaco di Campobasso e di restituire, eventualmente, l’eccedenza ai cittadini molisani.