Categories: CRONACA

Non versa le imposte: le Fiamme Gialle gli sequestrano 1.2 milioni di euro tra immobili e denaro

Indagato il legale rappresentante di una casa di cura con sede a Venafro: aveva operato le trattenute sugli stipendi dei lavoratori, ma senza poi riversare il dovuto alle casse dello Stato. In 4 anni, oltre due milioni di euro di ‘ammanco’

 

ISERNIA. In quattro anni, 2 milioni di euro di imposte non versate all’Erario. Operando le ritenute sugli stipendi dei lavoratori, ma senza poi riversare il dovuto alle casse dello Stato. Per questo i finanzieri del Comando provinciale di Isernia, eseguendo un’ordinanza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno sottoposto al sequestro preventivo immobili e disponibilità finanziarie per oltre un milione di euro di valore, rientranti nel patrimonio accumulato dal legale rappresentante di una nota Residenza Sanitaria Assistenziale con sede a Venafro. Nello scorso mese di giugno è stata ultimata una verifica fiscale conclusasi con la constatazione di mancati versamenti da parte dell’azienda ispezionata – avente sede legale a Caserta – di imposte e di ritenute alla fonte per circa 2 milioni di euro, nelle annualità comprese tra il 2008 ed il 2012. Nel dettaglio, la società aveva provveduto ad operare le trattenute sugli stipendi corrisposti ai propri dipendenti e ai collaboratori esterni, senza però provvedere poi a riversarle nelle casse dell’Erario. Terminata la verifica fiscale, le indagini delle Fiamme Gialle sono state poi dirette ad individuare le reali disponibilità economiche dell’amministratore della società, segnalato alla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per violazione dell’art. 10-bis del Decreto legislativo 74/2000, onde ottenere un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per equivalente”, a tutela della pretesa erariale. Il giudice per le indagini Preliminari, sulla base della richiesta avanzata dal pm, dottor Silvio Marco Guarriello, ha ritenuto la sussistenza del reato ipotizzato riconoscendo come la condotta illecita abbia garantito all’indagato un ingente vantaggio patrimoniale, profitto del reato di omesso versamento delle ritenute certificate. L’ordinanza eseguita nei giorni scorsi ha consentito di sottoporre alla misura diversi beni rientranti nella disponibilità dell’indagato, tra cui alcuni fabbricati per un valore complessivo di oltre un milione di euro, oltre a disponibilità finanziarie e mobiliari per circa 200mila euro.

mikeante

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